Ultimo giorno per la ‘rottamazione‘ delle cartelle esattoriali 2018. È fissato per martedì 15 maggio il termine ultimo per presentare la domanda di adesione alla ‘definizione agevolata‘ delle somme contestate da fisco ed enti locali.
Modalità che, stima l’erario, garantirà 500 mila istanze per cancellare 3 milioni di cartelle. Si tratta di una doppia occasione. Per l’incasso, che garantirebbe almeno 1,6 miliardi di gettito. E per i contribuenti, che potranno liberarsi delle contestazioni senza dover estinguere sanzioni e interessi di mora.
Inoltre l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che ha preso il posto di Equitalia, ha registrato un afflusso di circa 15mila cittadini nei propri uffici. A ciò si aggiunge un altro dettaglio: infatti oltre il 50% delle richieste di rottamazione sono state presentate tramite web, avvalendosi del portale dell’Agenzia sul quale è possibile inoltrare la domanda fino al 15 maggio.
L’adesione alla ‘domanda agevolata’ prevede quattro diverse modalità:
Il richiedente può accedere al modulo di richiesta in area pubblica del portale di Agenzia delle entrate-Riscossione entro le ore 9 del 14 maggio, mentre in area riservata si potrà consultare il prospetto entro le ore 23.59 del 15 maggio.
Tale operazione è possibile per i contribuenti con debidi affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 settembre 2017. Possono fare richiesta anche i contribuenti che non sono stati ammessi alla precedente definizione agevolata: in questo caso infatti ne possono usufruire soltanto coloro che al 24 ottobre 2016 avevano fissato un piano di rateizzazione con l’agente della riscossione e non erano in regola con i pagamenti delle rate in scadenza entro il 31 dicembre 2016.
Invece la domanda di adesione non può essere nuovamente presentata per quei debiti interessati dalla precedente richiesta di definizione agevolata delle cartelle, per i quali non si sia versata la somma richiesta entro la scadenza prevista.
L’Agenzia Riscossione fornirà, entro giugno o settembre, il bollettino dei pagamenti. Nel primo caso si può pagare in unica soluzione a luglio, oppure in 5 rate pari ciascuna al 20% del dovuto nei mesi di luglio, settembre, ottobre, novembre 2018 e febbraio 2019. Per le risposte arrivate a settembre, piuttosto, sono previste tre rate: il 40% a ottobre, altrettanto a novembre e poi il 20% residuo.