È destinata a far discutere la decisione del sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, che ha negato a due uomini, promessi sposi, la possibilità che la cerimonia di unione civile sia officiata nel celebre chiostro di San Francesco. La notizia circola sui social e suscita il dibattito, tra i sorrentini e fino a Napoli. Sono molti a schierarsi con Vincenzo D’Andrea, napoletano, e col compagno, Beto.
È proprio Vincenzo a ricevere la mail con cui l’ufficio preposto alle celebrazioni esprimeva il discusso diniego. “Mi è crollato il mondo addosso”, dichiara D’Andrea, fortemente dispiaciuto. Lamenta, infatti, che dopo l’uguaglianza stabilità dalla legge Cirinnà, una città come Sorrento (che definisce ‘internazionale’) abbia da avanzare queste riserve.
Da parte sua, il sindaco Cuomo ci tiene a chiarire le sue ragioni. “Abbiamo detto no”, spiega il primo cittadino, “perché, anche se il chiostro di San Francesco è di proprietà del comune, è attiguo al monastero francescano e non mi è sembrato opportuno celebrare questo tipo di unione”. Precisa, inoltre, che il comune metterà a disposizionei dei promessi sposi altri luoghi più adatti come il Museo Correale, la Villa Fiorentino o lo stesso Palazzo del Comune.
Vincenzo D’Andrea, però, non intende affatto rassegnarsi. Anzi. Il comune di Sorrento dispone del chiostro e consente, da sempre, alle coppie di sposarsi civilmente nel chiostro. “Perché a noi è stato negato?” Incalza il napoletano. I due intendono portare avanti una battaglia che definiscono ‘di primaria importanza’, soprattutto per quelli che verranno dopo.
La notizia è scattata all’attenzione della cronaca, grazie ad un articolo di Luciana Matarese dell’Huffington Post italiano. Vincenzo e Beto hanno deciso: celebreranno l’unione a Villa Fondi, ma continueranno la loro battaglia.