È giunto stamattina a Palermo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per celebrare i 70 anni della Corte dei conti in Sicilia. Ad accogliere il Capo dello Stato nella sede della Società siciliana per la Storia Patria, poco prima delle 10:15, il presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, il presidente della Regione, Nello Musumeci, il sindaco Leoluca Orlando e il prefetto Antonella De Miro.
L’evento, iniziato alle 9:00 di stamattina, si svolge nel contesto di un incontro di studio sul tema della contabilità pubblica. In programma ci sono gli interventi di numerosi magistrati, docenti universitari e studiosi di pubblica amministrazione. A seguire è prevista, nel chiostro di San Domenico, la scopertura di una lapide della Società siciliana per la Storia Patria “a riconoscente memoria dei tanti siciliani che hanno creduto e combattuto per garantire all’Italia unità, libertà e democrazia”.
Un’iniziativa per rendere omaggio alla Costituzione nel 70esimo anniversario della sua entrata in vigore e per riaffermarne i valori “nel rispetto delle istanze autonomistiche“. L’Italia sottolinea il valore della sua unità senza distogliere lo sguardo dall’Europa. “La visita del presidente Mattarella – sottolinea Giovanni Puglisi, presidente della Società siciliana storia patria – è l’occasione più significativa per ribadire lo spirito unitario dell’Italia, pur nella prospettiva di una sempre crescente cultura della Europa delle Regioni”.
Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a margine delle celebrazioni, esprime la sua opinione sull’alleanza tra Lega e M5S e sul contratto di governo sul quale si sta lavorando proprio in queste ore. “Non ho la sfera di cristallo – ha affermato -per sapere se un governo M5S-Lega possa durare tutta una legislatura. Credo che prevalga il senso di responsabilità e che la cosa principale da fare sia modificare la legge elettorale perché se per qualunque ragione questa alleanza dovesse rompersi ci ritroveremmo a ricorrere alle urne riproponendo sostanzialmente lo stesso quadro politico“. Diventa cruciale, quindi, per evitare altri stalli politici del genere, la riforma della legge elettorale italiana. “Intanto si ponga mano alla riforma della legge elettorale – ha aggiunto Musumeci -, che è ignobile e la peggiore che sia stata varata in 70 anni di Repubblica e poi su alcune priorità, sulle quali si sta faticosamente cercando un’intesa in queste ore, credo che questo governo possa lavorare”.
Sembra che il presidente della Regione siciliana stia lavorando ad una proposta di legge elettorale per la Sicilia. “Mi sembra giusto – ha affermato – che la Sicilia abbia una legge elettorale che consenta sì al presidente della Regione di essere eletto direttamente dai cittadini ma anche di poter lavorare dal giorno dopo contando su un premio di maggioranza. In cifre assolute, se su 70 deputati 40 facessero parte della maggioranza, invece che 36, eviteremo quel mercato delle vacche grasse che purtroppo nei decenni ha caratterizzato la transumanza all’interno dell’Ars”.
E dopo l’appello per la riforma della legge elettorale, un augurio. “Mi auguro – ha concluso – che presto l’Italia abbia un governo, al di là delle formule. M5S e Lega sono le forze politiche maggiormente premiate dagli elettori e mi pare giusto che si assumano per intero la responsabilità di dare una guida alla Nazione in un momento così difficile per il contesto interno e internazionale”.
Dopo l’intervento del presidente Angelo Buscema alle celebrazioni per i 70 anni della Corte dei conti in Sicilia, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha lasciato l’edificio che ospita la società di Storia Patria, a Palermo, “per impegni istituzionali“. Prima di andare via Mattarella ha scoperto, nel chiostro, una lapide commemorativa della Storia Patria.
Musumeci ha poi riferito ai cronisti di aver espresso il suo “apprezzamento al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per l’impegno profuso in queste settimane e anche per il coraggio delle sue dichiarazioni che costituiscono la linea lungo la quale il nuovo governo, se ci sarà, dovrà orientarsi”.
Immagine da pagina Facebook “Palermo Capitale Cultura”