Ci sono notti e notti: quelle dove ti senti un re, dove tutti cominciano a parlare di te, dove diventi in poche ore qualcuno quando prima eri nessuno. Così era iniziata la storia tra il Milan e il suo giovane portiere di Castellamare di Stabia. A 16 anni Gianluigi Donnarumma si stende alla sua sinistra, esattamente il 30 luglio 2015, e para un rigore al madrileno Toni Kroos (si giocava una amichevole tra Milan e Real Madrid a Shangai).
Inizia così la storia tra il Milan e Donnarumma: tre anni dopo, o quasi, crollano tutte le certezze di quest’amore sbocciato per caso. In mezzo, per il portiere rossonero (prima della sciagurata notte di ieri in Coppa Italia) tre anni (o quasi) fatti di gesti plateali d’amore baciando la maglia, affogati più tardi dall’ebbrezza di essere considerato uno dei portieri più forti del panorama calcistico contemporaneo (il portiere più giovane, per altro).
Quindi la storia continua: gli intrighi con Raiola, gli aumenti forzati dell’ingaggio (un quadriennale dai sei milioni a stagione), il fratello Antonio in rossonero durante la campagna faraonica del nuovo Milan cinese (altre “esigenze Donnarumma”, per dirla così) e un Gigio che quest’anno non ha proprio brillato, come nelle precedenti stagioni in rossonero.
Ma poi, per Donnarumma, arriva il tracollo (con conseguenti ricadute psicologiche nella prestazione) che verrà amaramente ricordato da tutti, addetti ai lavori e non, e che sarà fondamentalmente il metro di giudizio circa la stagione 2017-18 del giovane portiere del Milan. Il tracollo si chiama finale di Coppa Italia, con due papere targate Donnarumma che hanno inciso non poco sulla vittoria del trofeo da parte della Juve di Massimiliano Allegri.
Gravissimi dunque gli errori del giovane portiere azzurro. Già l’azzurro: una parola che adesso fa paura a Gigio. Perché uno come lui, noto come il predestinato, il successore di Gigi Buffon (che dopo la finale va a consolarlo, come un padre saggio che abbraccia il figlio) non può permettersi certi errori in una finalissima. Adesso tocca a Gigio rialzarsi, riprendersi il Milan lavorando bene per queste ultime due giornate di campionato e conquistarsi, nell’immediato futuro, la fiducia del nuovo ct dell’Italia Mancini.
Ma per Donnarumma anche la parola futuro, oggi, è certamente un incognita da sciogliere al più presto. Il tifo rossonero, che ha già perdonato diverse uscite a vuoto extra-calcistiche del baby portiere, difficilmente sarà disposto a voltarsi dall’altro lato ancora una volta, perdonando la stagione opaca di Gigio culminata con i due errori clamorosi nella partita più importante della stagione del Diavolo, la finale di Coppa Italia appunto.
La dirigenza, dato anche l’arrivo a parametro zero dell’affidabile Pepe Reina dal Napoli, potrebbe cogliere la palla al balzo, vendendo Donnarumma e incassando dalla cessione del giovane portiere rossonero un bel gruzzoletto che rimpinguerebbe non poco (visto che Donnarumma ha una valore di mercato di circa 50 milioni di euro) le esigue casse rossonere.