Aveva 19 anni, Matteo Smoilis. Era nato a Fiumicello, attorno a Gorizia. E lavorava a Monfalcone, impiegato in una ditta di famiglia con un appalto in Fincantieri. Il padre e il fratello, questa mattina, erano accanto a lui nel cantiere navale. Inermi, hanno assistito alla tragedia. Un carico di cemento di oltre 700 chili, sotto i loro occhi, ha schiacciato Matteo.
L’intervento immediato non ne ha permesso la salvezza. Trasferito tempestivamente a Trieste, dove è stato subito ricovertato all’ospedale Cattinara, per Matteo non c’è stato nulla da fare. È morto dopo poche ore.
Sono le 9:15 del mattino. Matteo è a lavoro, come ogni giorno. Il cemento che sta per travolgerlo si stacca da una gru. Probabilmente, perché le cause sono tutte da accertare. Ad ogni modo, le sue condizioni appaiono immediatamente gravissime. È necessario l’elisoccorso. Il velivolo decolla prontamente dalla base di Campoformido. Atterra e si prepara ad un nuovo decollo subito dopo aver raccolto il corpo esanime del 19enne. Estremamente lunghe sono le manovre di rianimazione da parte dei medici. E mentre Matteo vola verso Trieste, gli operai in Fincantieri si sollevano in protesta. Neppure 24 ore fa un trentenne era morto in uno stabilimento tipografico di Udine. Schiacciato, come Matteo, sotto un muletto. Intanto, il giovane arriva al Cattinara e, come si diceva, le manovre di rianimazione sono tanto lunghe quanto inutili.
I sindacati metalmeccanici proclamano uno sciopero immediato. La sindaca di Monfalcone e il presidente (neo-eletto) della regione Friuli riferiscono dell’incontro previsto per domani con il numero uno di Fincantieri, Giuseppe Bono. È stato proclamato il lutto cittadino. Al vertice a tre, si discuterà della morte di Matteo e dell’organizzazione del lavoro all’interno della società. “Siamo tutti attoniti per questa disgrazia che ci deve richiamare alla massima attenzione nella prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro”, ha dichiarato la sindaca Annamaria Cisint. Cisl, Cgil e Uil si stanno già mobilitando per organizzare un’assemblea, domani mattina, all’ingresso dei cantieri.
È l’ennesima morte bianca nel colosso navale. Fincantieri, infatti, registra da anni numerosi e tragici voli mortali. Tanti nomi, come quello del bosniaco Sinisa Brankovic, morto l’anno scorso (ancora) a Monfalcone, ucciso da un volo nel vuoto di 18 metri. Nomi di cui ben pochi si ricordano. Nomi come quello di Matteo Smoilis.