Nella finale di Coppa Italia, la Juventus rifila quattro reti al Milan, ribadendo la sua superiorità su tutte le rivali dentro i confini nazionali. Colpevole il portiere rossonero Donnarumma, mentre a far brillare la Vecchia Signora sono i soliti Dybala e Douglas Costa. Queste le pagelle del match, a cura della redazione di Sì24.
JUVENTUS
Buffon 6,5: sicuro sui pochi palloni che si presentano dalle sue parti, nell’ultima finale della sua straordinaria carriera. Risponde presente su Borini nel finale.
Cuadrado 6,5: nella vecchia/nuova posizione di terzino destro, è sempre in grado di fare la differenza in avanti, mentre dietro soffre un po’ quando Bonaventura si affianca in appoggio a Calhanoglu.
Benatia 7,5: difensore che sa essere decisivo nelle due metà campo, firma la doppietta che, di fatto, vale il trofeo. Le polemiche post Real Madrid sono ampiamente alle spalle.
Barzagli 6,5: dall’alto della sua esperienza, ha pochi problemi a controllare i movimenti dell’acerbo Cutrone.
Asamoah 7: ancora una volta, Allegri si affida a lui nel match importante. Il ghanese non delude, ingabbiando Suso.
Khedira 6,5: uno come lui, che di queste partite ne ha giocate un’infinità, non si emoziona di certo al cospetto di Locatelli e Kessié. Prestazione solida, come da copione.
Pjanic 7: la trasformazione operata da Allegri è ormai completa. Da fantasista a perfetto regista arretrato, bravo anche a fare interdizione (dal 41′ s.t. Marchisio s.v.).
Matuidi 6,5: protagonista come di consueto nelle due fasi, motorino del centrocampo dalle mille risorse. Fa passare un secondo di paura a Buffon centrando il palo della propria porta.
Dybala 7: nel primo tempo si accende a sprazzi, ma le occasioni più pericolose partono tutte dal suo sinistro. Nella ripresa è semplicemente devastante, e il suo sinistro illumina la notte dell’Olimpico (dal 39′ s.t. Higuain s.v.).
Mandzukic 6: preferito a Higuain dal primo minuto, non brilla, ma come al solito non fa mancare il contributo alla squadra.
Douglas Costa 7,5: è il giocatore più in forma di questo finale di stagione, e non perde occasione di dimostrarlo. Suo il 2-0, con la complicità di Donnarumma (dal 28′ s.t. Bernardeschi 6: entra a giochi ampiamente fatti, quando la partita non ha più niente da dire).
All. Allegri 7: ennesimo trofeo, mai in discussione nella singola partita.
MILAN
Donnarumma 4: due errori del genere, a un livello così alto, sono veramente gravissimi. Nella sera dell’ideale passaggio di consegne con Buffon, è ancora peggiore.
Calabria 5,5: fa il possibile per limitare le iniziative di Douglas Costa in fase difensiva, ma manca la sua spinta sulla fascia.
Bonucci 6: con tutto il suo orgoglio, cerca in ogni modo di salvare la squadra dalla debacle, salvo poi affondare con tutta la barca.
Romagnoli 5,5: prova a reggere la retroguardia, e fa ripartire anche l’azione in maniera pulita, ma non si fa mancare qualche calo di concentrazione.
Rodriguez 5: sulla sua fascia Cuadrado e Dybala fanno il bello e il cattivo tempo. La colpa non può essere solo la sua, ma soffre troppo le sortite avversarie.
Kessié 5,5: un voto che riassume tutta la sua stagione in rossonero. Le doti fisiche sono devastanti, ma commette troppi errori tecnici.
Locatelli 5: scompare al cospetto di centrocampisti di tutt’altra caratura internazionale. Forse un giocatore dello spessore di Montolivo, in finale, si sarebbe rivelato più funzionale.
Bonaventura 6,5: senza dubbio il migliore del Milan, tutte le azioni più pericolose partono dalle sue sovrapposizioni a Calhanoglu.
Suso 5: per l’ennesima volta in questa seconda parte di stagione, non riesce a incidere, contro un Asamoah particolarmente attento (dal 22′ s.t. Borini 6: ci prova con la consueta grinta, ma Buffon gli si oppone).
Cutrone 5: totalmente anonima la sua prestazione, in mezzo alla morsa dei difensori centrali bianconeri (dal 16′ s.t. Kalinic 5: entra per portare un aiuto in avanti, invece infila il proprio portiere).
Calhanoglu 6: tra i più attivi dei suoi, combina con Bonaventura mettendo in apprensione la difesa avversaria.
All. Gattuso 5,5: le colpe da attribuirgli sono poche, se si considera come la sua squadra, nettamente inferiore, abbia retto per un’ora. Qualche scelta, però, poteva essere operata in maniera differente.