Roberto Mancini prossimo ct della nazionale di calcio italiana? Ci sono pochissimi dubbi, praticamente nessuno.
Zenit-Mancini ai saluti
Si aspetta solo la scissione definitiva del contratto che lega il Mancio con lo Zenit (intorno al 14 maggio, quando finirà il campionato russo) trovando una soluzione che accontenti sia il club di San Pietroburgo che lo stesso Mancini, e che dunque porterà poi il tecnico jesino al timone della nazionale azzurra.
La nazionale che verrà
E intanto Roberto Mancini prepara, plasma la sua Italia, l’Italia del futuro. Mario Balotelli (gloriosi i trascorsi insieme, al Manchester City, del tecnico e dell’attaccante) sembra essere il punto di partenza, lo snodo su cui fondare il progetto. SuperMario ha dimostrato a Nizza, a suon di goal e prestazioni per la squadra, di meritare ancora un chance con la maglia della nazionale: il suo ritorno in azzurro appare quasi scontato.
Il Milan come base
Roberto Mancini pensa a Balotelli, ma non solo: la sua Italia deve essere impeccabile dietro, in zona difensiva, e il Mancio vede con favore allo zoccolo duro del Milan, una difesa che piace per il mix d’esperienza e giovane età (il duo Bonucci e Romagnoli), con Donnarumma che prenderà le “chiavi della porta” custodite in questi anni dall’eterno Gigi Buffon. Un passaggio del testimone dunque, ma sempre con un Gianluigi tra i pali.
Il modulo
Questi i primi nomi dell’Italia di Mancini: prospetti però già inseriti in un sistema di gioco ben chiaro, il 4-2-3-1, con ancora il milanista Conti (per adesso infortunato) come prima scelta per l’out di destra. Per chiudere con il discorso “milanisti in azzurro” anche Bonaventura, il numero 5 rossonero, sembra essere in cima alle gerarchie dell’allenatore jesino.
I giovani
Ma Roberto Mancini, da sempre attento ai giovani che si affacciano al panorama calcistico che conta (come la serie A) e in un contesto azzurro totalmente da rivoluzionare, guarda ad alcuni giocatori che stuzzicano (nonostante la giovane età) l’interesse di diversi top club europei: Chiesa, Bernardeschi, Pellegrini, Barella, Caldara e Cristante sono solo alcuni nomi di una possibile Italia del futuro, dalla linea sempre più verde.