I Golden State Warriors, da quattro stagioni a questa parte, sono i padroni della Western Conference, e non vogliono di certo fermarsi al cospetto dei New Orleans Pelicans. In gara-4, sul parquet dello Smoothie King Center, i californiani si sono imposti in grande scioltezza, scendendo in campo col coltello tra i denti e imponendo già nel primo quarto il proprio strapotere tecnico, portandosi sul 3-1 nella serie.
Dicevamo, già nelle primissime battute di gara i Warriors hanno fatto capire l’antifona alla franchigia avversaria, con un Kevin Durant spaziale al tiro e una concentrazione ben maggiore rispetto a quella di due giorni fa. In un amen, il tabellone del punteggio recita già 27-10, e serve a poco la reazione d’orgoglio di Anthony Davis e soci, che prima dell’intervallo lungo cercano di ricucire parzialmente lo svantaggio, portandolo al di sotto della doppia cifra.
In uscita dagli spogliatoi, è ancora Golden State a premere sull’acceleratore, nonostante un Curry sottotono: Durant è impeccabile nella selezione di tiro, e coach Gentry non trova risposte all’ala dei Warriors, né con Holiday né con Davis in marcatura. Nella metà campo offensiva, poi, i Pelicans vanno in grande difficoltà, con una serie di palle perse e possessi scellerati che di fatto lanciano la gara verso un lungo garbage time. Nella notte tra martedì e mercoledì, gli uomini di Steve Kerr avranno la possibilità di chiudere definitivamente i conti, centrando la quarta finale della Western Conference consecutiva.