“Il Napoli senza Sarri? Non me lo immagino. Ci spiace non essere riusciti a vincere il campionato, ma è stata una stagione fantastica. Purtroppo, alcuni episodi hanno cambiato il corso di questo campionato: la Juve ha vinto nel recupero a Milano e noi a Firenze ci siamo trovati sotto di un uomo dopo cinque minuti. Inoltre, gli infortuni di Ghoulam e Milik ci hanno penalizzato nelle rotazioni. La fine di un ciclo? Spero davvero di no”.
Così Marek Hamsik chiude e sintetizza il finale di stagione del suo Napoli: suo, perché non potrebbe essere altrimenti.
Il capitano azzurro, slovacco di nascita ma napoletano d’adozione, ieri ha siglato il 102esimo goal con la maglia del suo Napoli; un goal rabbioso che ha frantumato la rete alle spalle di Sirigu. Una rabbia che sfocia totalmente nelle lacrime del post partita, perché il 2-2 finale col Torino cancella tutti i sogni scudetto partenopei. I tifosi si sono stretti alla squadra, salutando dopo il triplice fischio i loro gladiatori che hanno comunque regalato al pubblico azzurro la gioia di crederci fino alla fine (o quasi).
Nelle parole di Hamsik si intravede la possibilità della fine di un ciclo, nel triangolo Sarri-Napoli-De Laurentis: il giocatore sta dalla parte del tecnico, così anche i tifosi, che ringraziano Sarri per il suo lavoro a Napoli.
Il pubblico ha ringraziato calorosamente Sarri: emblematico uno striscione esposto in curva, al San Paolo, che recita “Sarri uno di noi”.
Ma il tifo azzurro non si lascia scappare riferimenti alle recenti questioni arbitrali, “Stagione 2018-2019 a parametro zero, sono gli arbitri l’affare vero“, con delle statuine rappresentanti le fattezze degli arbitri tirati in ballo dai tifosi.