Milan e Juventus si sfideranno mercoledì sera ore 21.00 allo stadio Olimpico di Roma nella finale di Coppa Italia. Una sfida che per il Milan mette in palio più d’un semplice trofeo: se per la Juventus alzare al cielo la tredicesima Coppa Italia sarebbe un modo come un altro per continuare a rimpinguare la già ricca bacheca bianconera, per il Milan, che non ha nulla da invidiare alla Signora in termini di palmarès, vincere la Coppa Italia significherebbe staccare in anticipo il pass per la prossima Europa League.

Dall’infermeria

Importanti, in tal senso, le notizie che arrivano dall’infermeria. Suso, uscito in anticipo (ed acciaccato) dal match di sabato contro il Verona, ha recuperato appieno e sarà presente nel tridente offensivo disegnato da Gattuso.

E per il Milan le buone notizie, per un certo senso come le cattive, non arrivano mai da sole: anche Lucas Biglia, vittima nella clamorosa sconfitta casalinga contro il Benevento di una frattura dei processi trasversi delle prime due vertebre lombari, potrebbe essere arruolabile per la finale.

Una finale troppo importante

Non è banale rimarcare l’importanza di questa finale per il Milan, specie se si guarda alle ultime due giornate di campionato che attendono il Diavolo.

I rossoneri, infatti, sono attesi da un infuocato finale di stagione, per quanto riguarda la lotta al sesto posto (utile per l’accesso alla prossima Europa League).
Atalanta e Fiorentina, rispettivamente settima ed ottava del campionato di Serie A, saranno le prossime avversarie rossonere.

Occhio alla settima

Il Milan, di conseguenza, vincendo la Coppa Italia, potrebbe andare in vacanza in anticipo: ma la vittoria di questa da parte dei rossoneri condannerebbe la settima in classifica (attualmente l’Atalanta, che quindi come la Fiorentina deve tifare Juventus in finale) a non disputare nessun preliminare d’accesso alla prossima Europa League, in quanto si ridurrebbero i posti disponibili per l’accesso alla prossima competizione.

Tutto ciò salvo che il Milan non termini ottavo in classifica (rossoneri comunque già direttamente in Europa League in virtù della vittoria della Coppa Italia). A quel punto l’ipotetica settima (oggi più la Viola che la Dea, per ragioni di matematica successione) potrebbe disputare i preliminari d’Europa League.