Oltre mezzo milione di italiani arrivano in Pronto Soccorso per disturbi psichiatrici. E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto sulla salute mentale pubblicato dal ministero della Salute: nel 2016 in Pronto soccorso sono arrivate circa 600mila persone che manifestavano attacchi di panico, disturbi d’ansia e nevrosi. Patologie che non richiedono spesso ricovero ospedaliero e che potrebbero essere trattati direttamente su base territoriale.
I disturbi di tipo psichiatrico come crisi emotive e nevrotiche, cefalea da tensione, stati d’ansia e dolori di natura psicogena non necessitano di un accesso al Pronto soccorso ma potrebbero essere curate dai medici di medicina generale e nelle Case della Salute e, nei casi più gravi, nei centri di salute mentale. Il ricorso ai Pronto soccorso per questo tipo di patologie indica la necessità di potenziare i centri di assistenza territoriale.
Dal Rapporto emerge che nel 2016 sono stati 575.416, pari al 2,8% del numero totale di accessi, gli accessi al Pronto soccorso per disturbi psichiatrici in calo però rispetto al 2015 quando se ne vennero individuati 585.087. Bisogna sottolineare che nel 2016 sono stati 274.363 gli accessi per sindromi nevrotiche e somatoformi (47,7%) che si sarebbero potute curare a livello territoriale.
Al contrario, secondo il Rapporto, i pazienti psichiatrici assistiti dai Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) sono stati 807.035, in leggero aumento rispetto al 2015 (777.035).