Bandiera a scacchi a Jerez. Marquez domina la gara. E il suo trionfo ci stupisce poco. Al traguardo, ha più di 5 infiniti secondi di vantaggio su Zarco, primo pilota made in France a salire sul podio spagnolo. Dietro di loro, Andrea Iannone che stacca il poleman (ora re dell’iridata) di poco più di 8 secondi. Peccato per il grande Dovi e per il 5 volte campione del mondo Lorenzo, messi fuori gioco (insieme a Pedrosa) da un contatto immediatamente indagato dalla commissione della gara.
Ѐ una vittoria fondamentale per il pilota spagnolo che, un secondo dopo Jerez, ha un invincibile margine di vantaggio su Zarco, 12 passi dietro di lui, e su Maverick Viñales, che stacca di 20 punti. Insomma, Marquez ci ha dimostrato una grande strategia di gara, senza spettacolari avvii che avrebbero potuto penalizzarlo. Quelli li ha lasciati a Jorge Lorenzo che, prima dell’incidente, è stato in testa per mezza gara.
La guerra per il podio: il duello Marquez-Lorenzo e la disfatta Ducati
Fuoco alle polveri in Andalusia. A Jerez de La Frontera ci sono 24 gradi, ma il circuito è molto più caldo. Brucia, al primo secondo, sotto il moto-razzo di Jorge Lorenzo che, dalla seconda fila, scavalca tutti e si porta in prima posizione davanti a Pedrosa e Zarco. Ѐ, dunque, velocissimo, ma tutti intuiscono che, con una partenza del genere, rallenterà piuttosto in fretta. All’ottavo giro, Lorenzo perde posizione. Il sorpasso di Marquez è implacabile, oltre che piuttosto prevedibile.
Dall’ottavo, il padrone della gara è uno soltanto, ma dietro di lui fervono le Ducati e l’Honda di Jorge che non vuole rinunciare alla gloria, sotto il sole dell’Andalusia. Al nono, infatti, il mitico Dovi (al comando, fino ad oggi, dell’iridata) concretizza l’attacco su Pedrosa e, con un’ottima staccato sull’Honda, ruba la terza posizione. Continua il duello, al 15esimo. Mentre le Yamaha latitano, lontane dai primi posti, Dovi perde il bronzo di Jerez e lo riprende poco dopo. Al 17esimo, continua a farsi vedere da Lorenzo: mira tutto all’argento, ma va largo. Al 18esimo, consente il recupero del maiorchino che, tentando di rientrare, centra Pedrosa e travolge Dovi. Per tutti e tre i piloti, la gara finisce qui.
Tutti i numeri di ‘re’ Marquez, capitano dell’iridata
Marc Marquez, già re del Texas all’ultima gara, è alla sua 63esima vittoria in carriera. E quella su Jerez2018 è la 37esima in MotoGP. Con la prova di oggi, il pilota di Cervera raggiunge il record di Hailwood, al sesto posto nella classifica all-time della top class. La Honda vince per la nona volta a Jerez, 2 volte più della Yamaha (prima in Andalusia per 7 volte) e 8 volte più della Ducati che firma, al circuito di Cadiz, una sola vittoria. “Ho fatto un po’ di spettacolo alla Marquez”, commenta, entusiasta e compiaciuto, l’iridato in carica. Quella di oggi in verità non è stata una vittoria inattesa. E neppure piuttosto avvincente. In molti, sono già pronti a scommettere che lo spagnolo vincerà il motomondiale con una certa facilità.
Questo l’ordine dei tempi a fine gara: