Arriva l’estate e il cambio di vestiario è inevitabile. Jeans strappati, pantaloncini, canottiere e infradito spopolano tra i ragazzi, aprendo di fatto una vera e propria controversia a scuola. Alcuni dirigenti e docenti non prestano attenzione a questi particolari, mentre per altri rappresenta una questione di educazione.
Proprio in un istituto di Milano, un dirigente scolastisco ha diffuso una circolare alle famiglie ricordando che i propri figli devono evitare di indossare abiti indecorosi e inadeguati all’ambiente scolastico. Un caso che è stato riportato peraltro da Skuola.net.
Il fatto di Milano è uno degli ultimi casi che stanno sconvolgento il settore scolastico. A partire dallo scorso settembre, la preside di un istituto tecnico di Rimini ha dato il via a una battaglia contro pantaloni corti, jeans con i buchi e magliette stracciate, canotte, cappellini e berrette, ciabatte e infradito. Oppure a San Marino esiste già da anni un regolamento che richiama gli studenti delle superiori ad un abbigliamento decoroso e rispettoso del contesto scolastico.
A Schio, un altro dirigente ha diramato una circolare per richiamare ragazze e ragazzi a un certo decoro nell’abbigliamento durante il prosieguo delle lezioni. In questo caso, alcuni studenti dell’istituto si sono appellati addirittura al diritto alla salute e alla ‘Dichiarazione universale dei diritti umani‘.