Dopo Pomezia tocca a Nettuno. Un altro comune della città metropolitana di Roma Capitale vede dissolversi la giunta grillina. Una scena simile a quella che, nel 2015, fece crollare la giunta Marino nel vicino Campidoglio.
Quattro consiglieri grillini, infatti, si sono uniti ai nove dell’opposizione e hanno sfiduciato Angelo Casto, primo cittadino pentastellato da due anni. Il documento sarà depositato in segretariato e poi toccherà al prefetto di Roma nominare un commissario. Ci vorranno all’incirca 48 ore.
Le reazioni delle altre forze politiche: FI, Lega e Pd
“Dopo due anni di inefficienze amministrative, immobilismo istituzionale e litigi interni al Movimento 5 Stelle, l’amministrazione Casto è stata sfiduciata e la città litoranea è tornata finalmente libera”, dichiara senza mezzi termini Adriano Palozzi, coordinatore forzista per la provincia di Roma. “Nettuno è da tempo totalmente abbandonata dalla giunta grillina”, prosegue e si augura che il comune romano possa ben presto avere un governo stabile.
Non solo FI va all’attacco del M5S nettunese. Rocco Maugliani, segretario provinciale del Pd, dopo aver definito “breve ma intesa” la parantesi di governo stellato a Nettuno, decide di fare una breve cronaca dei due anni che sono appena trascorsi. “Il sindaco Casto è stato mandato a casa dall’opposizione e da un pezzo della sua maggioranza pentastellata, che è esplosa dopo mesi di faide e regolamenti di conti interni di cui hanno fatto le spese i cittadini e tutta la comunità nettunese, nella paralisi di un’azione amministrativa resa sempre più drammaticamente evidente”, ha continuato il segretario provinciale del Pd.
Infine, ultima a saltare all’attacco, la Lega locale. I salviniani si esprimono per bocca del consigliere regionale Cavallari. “Un plauso ai nove consiglieri dell’opposizione, a cui si sono uniti quattro di maggioranza, per aver tenuto la parola nei confronti dei cittadini e dimostrato serietà e senso responsabilità”, ha festeggiato entusiasta il consigliere.