Nonostante l’infortunio che sta tenendo fuori dal campo Ricky Rubio, costringendo coach Snyder a far partire in quintetto Royce O’Neale, gli Utah Jazz riescono a piazzare il colpaccio esterno sul parquet dei Rockets, strappando gara-2 a Houston e ribaltando il fattore campo in vista delle due gare casalinghe a Salt Lake City. Protagonista assoluto, in una serata in cui Donovan Mitchell è stato più facilitatore che realizzatore, Joe Ingles.
Dicevamo, Joe Ingles protagonista della nottata di gloria dei Jazz. L’ala australiana, un passato glorioso in Eurolega con Barcellona e Maccabi, ha stampato la sua impronta sulla vittoria di Utah con 27 punti, frutto perlopiù di 7 triple, record per la franchigia della città del grande lago salato ai playoff. Come al solito, dominante sotto canestro Rudy Gobert, che ha vinto il confronto diretto con Clint Capela (nonostante i 30 punti dello svizzero), offrendo grande protezione del ferro.
Houston, che si è vista subito scappare in avvio di gara gli avversari, fa i conti, ancora una volta in questi playoff, con il contributo deficitario da parte del cosiddetto supporting cast, se si considera che i vari Ariza, Tucker, Mbah a Moute, Green ed Eric Gordon hanno combinato per soli 32 punti, 15 dei quali ascrivibili a quest’ultimo. Con la serie che si sposta nello Utah, sarà necessaria una svolta dai gregari della squadra, per portare via almeno una vittoria dalla terra dei mormoni e ritornare a essere padroni del proprio destino tra le mura amiche del Toyota Center.