A due mesi dalle elezioni non esiste ancora un esecutivo. Dopo i vari accordi saltati tra tutti gli attori politici in campo, il testimone torna nelle mani di Mattarella che ha ufficializzato, questa mattina, una nuova (e ultima) tornata di consultazioni, prevista per il prossimo lunedì.
Ѐ il 7 maggio dunque il giorno preposto all’ultima chiamata per la formazione del governo. Il M5S dovrebbe salire al Colle per primo. Così, almeno prevede il calendario appena ufficializzato. La delegazione stellata è attesa, al Quirinale, per le 10. Seguirà quella del centrodestra che, anche questa volta, salirà da Mattarella in un’unica mandata. Dopo le due forze politiche vincitrici, si recheranno al Colle tutte le altre formazioni. Alle 12, il Partito Democratico (in queste ore impegnato in un’accesa discussione). Alle 16, sarà la volta di LeU, seguito poi dal GP per le Autonomie e dai gruppi misti. Gli ultimi a salire al Quirinale saranno i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Ecco il calendario ufficiale, twittato dal Quirinale:
Mattarella attende la direzione del Pd per farsi ufficializzare il ‘no’ al M5s, già anticipato dalle dichiarazioni Dem, e poi lunedì darà il via a un nuovo giro di sondaggi delle forze politiche che durerà soltanto giorno. Probabilmente l’ultimo e, in assenza di novità, prenderà l’iniziativa di un governo che possa almeno arrivare al 2019 ‘salvando’ la Finanziaria. Ma la possibilità di un voto a ottobre resta in piedi. Esclusa, invece, da tutte le fonti ufficiali la possibilità di tornare alle urne a giugno.
Sergio Mattarella ha lanciato un nuovo appello a metter da parte almeno per un po’ veti e personalismi per il bene dell’Italia. “A distanza di due mesi – si sottolinea da fonti del Quirinale – le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste invariate. Non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di governo”.
“Chiamerò Salvini e Berlusconi per proporre che il centrodestra lunedì nelle consultazioni con il presidente Mattarella chieda un incarico pieno per andare in Parlamento, verificare se ci sono i numeri su alcune proposte serie di cose da fare”. Sono le parole della leader di FdI, Giorgia Meloni, che aggiunge: “Se non ci saranno quei numeri, sarà comunque un governo di centrodestra ad accompagnare l’Italia a nuove elezioni e non Gentiloni”.
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Prigioniero del risentimento - la ripicca toscana - matteo renzi non ha visto strategia politica ma solo strage di nemici umiliando l'art.49 in Cost. e la fiducia stessa di Mattarella oltre a gettare nel discredito la democrazia parlamentare,crisi che a suo tempo (Salvemini) ha portato al fascismo.Siccome oggi il Duce non può tornare che in film e il futuro è la globalizzazione governata l'attuale pd ha perso l'occasione storica di cooperare con i 5ss alla formazione di un vero blocco storico riformista che superi le pastoie buro-partitiche non più adatta ai tempi elettronici.La paura e l'incapacità di misurarsi con tutto questo ha suggerito a renzi di chiudere le mucche in stalla pensando di fermare il tempo storico a Rignano. E' sperabile che Mattarella temporeggi avviando nel pd una fase di rinnovamento oltre il personalismo.