Un nuovo caso di doping scuote il mondo dell’atletica, e il protagonista è di quelli importanti. Si tratta infatti di Asbel Kiprop, oro olimpico nei 1500 metri a Pechino 2008 e campione del mondo tre volte consecutivamente tra il 2011 e il 2015, costantemente uno dei nomi di punta del mezzofondo nell’ultimo decennio. Il keniota sarebbe risultato positivo all’EPO, una delle sostanze dopanti più tristemente note sin dagli anni Novanta, durante un controllo effettuato alla fine dello scorso anno, non nell’imminenza di una gara.
Ad aggravare la situazione, il fatto che la notizia sia stata comunicata alla vigilia della tappa inaugurale della Diamond League, la classica rassegna che accompagna l’estate dell’atletica, a Doha. Kiprop, dal canto suo, non ci sta, e ha espresso tutto il suo sconcerto per una positività che lo lascia perplesso: “Leggo che sarei risultato positivo a un controllo, posso solo dire che sono sempre stato in prima linea contro il doping: come potrei sconfessare tutto quanto fatto dal 2007 a oggi? Spero con tutto il cuore di riuscire a dimostrare di esser pulito”.
Ad accendere in maniera particolarmente i riflettori sul caso del ventottenne keniota è la figura del suo manager, il bresciano Federico Rosa, coinvolto già in casi analoghi riguardanti le maratonete Jeptoo e Sumgong, vincitrice dell’oro olimpico a Londra due anni fa. Una figura controversa, sulla quale questa situazione getta ulteriori ombre, in attesa di chiarimenti.