Le radiazioni sono il pericolo maggiore per gli astronauti, al punto tale da poter danneggiare le cellule e provocare profonde modificazioni nel Dna. Per tale motivo si è pensato di studiare Chernobyl (nord dell’Ucraina), dove ebbe luogo una catastrofica esplosione nell’aprile del 1986.
Chernobyl è tuttora contaminata con gli stessi raggi gamma che gli astronauti incontreranno nello spazio. Si rivela un’occasione propizia che consentirà di studiare gli effetti di lungo termine dell’esposizione alle radiazioni e di individuare migliori strumenti di protezione.
Spazio, lo studio del ‘fenomeno Chernobyl’
“Il segreto di un eventuale successo dei viaggi interstellari verrà dall’osservare animali, piante e microbi che hanno dovuto affrontare questo tipo di radiazioni sulla Terra nel corso del loro passato evolutivo, sviluppando la capacità di tollerare o di evitare del tutto gli effetti di queste radiazioni”, ha spiegato Timothy Mousseau, professore di scienze biologiche presso la University of South Carolina.
Nel corso delle sue frequenti visite in Ucraina, il professor Mousseau ha osservato e analizzato centinaia di specie per constatare come reagiscono all’ambiente in cui vivono. Alcune specie, come la cimice rosso nera, si trasformano, modificando i loro disegni. Altre, tra le quali uccelli e batteri, hanno evidenziato una certa tolleranza e resistenza alle radiazioni.
“Credo che tra i geni umani ci siano i segreti dei meccanismi biologici per resistere o tollerare gli effetti delle radiazioni”, afferma Mousseau. “Il segreto sta nell’individuare quali sono questi meccanismi e nel riuscire ad attivarli o potenziarli in qualche modo”.