Boom del turismo enogastronomico in Italia. Nel 2017 si contano 110 milioni di presenze nelle strutture ricettive, di cui il 43% dovute al turismo italiano e il 57% a quello internazionale. Lo rivela il rapporto stilato da Isnart-Unioncamere in occasione del primo ‘Open day nazionale dell’agricoltura’ organizzato dalla Coldiretti a Bari.
Tra le attività più in auge praticate dai vacanzieri, spiccano le degustazioni di prodotti enogastronomici locali con il 13%, mentre l’8,6% acquista prodotti artigianali ed enogastronomici tipici del territorio.
“L’Italia ha un patrimonio unico al mondo che grazie al 2018, proclamato l’anno nazionale del cibo italiano dal Mipaaf e Mibact, potremo valorizzare ancora di più” afferma Roberto Di Vincenzo, presidente Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), il quale aggiunge che “non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore, ma di ribadire e promuovere anche all’estero il legame profondo tra cibo, paesaggio e cultura. Elementi distintivi dell’identità italiana”.
“La connessione tra le filiere dell’agricoltura e del turismo è una delle basi per uno sviluppo sostenibile del territorio” sottolinea inoltre Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, secondo cui “è opportuno aprire ad un profondo rinnovamento dei modelli turistici, anche in direzione della sostenibilità, dell’adattamento alle nuove tendenze della domanda e della qualità dell’accoglienza, per portare nuova ricchezza alle imprese ed alle comunità locali”.