“Se capita l’occasione sono pronti a fare a botte. Approfittano di ogni spazio libero che gli viene concesso”, questo quanto pensano gli agenti dei tifosi romanisti, illustrando le modalità d’aggressione messe a punto dai giallorossi negli scontri a Liverpool.
Ultras in azione
Nessuna premeditazione dunque, per la polizia inglese, gli ultras, come riporta ‘Corriere.it’, prendono dal nulla, dalla circostanza casuale, l’iniziativa per agire e creare un caotico parapiglia. La frangia estrema della tifoseria giallorossa, che ha preso parte alla zuffa nei paraggi di Anfield, era composta da un manipolo di circa cento ragazzi a volto coperto, ben armati di mazze e bastoni.
Nessun ostacolo
Per di più i tifosi romanisti non hanno incontrato ostacoli nel loro cammino, nessuna divisa delle forze dell’ordine che potesse fermarli. Hanno percorso un bel po’ di strada per raggiungere la curva Kop, la curva dei tifosi Reds: “Come se gli inglesi andassero da Termini alla Sud senza incontrare un poliziotto. Assurdo”, spiegano i vertici dell’ordine pubblico italiano, che commentano di fatto una negligenza negli assetti di controllo della sicurezza da parte delle forze inglesi.
“L’aggressione compiuta da 13 teppisti”
E nelle ultime ore ad aggravare il quadro della situazione ci hanno pensato i familiari di Sean Cox, il tifoso dei Reds in coma farmacologico. Secondo le dichiarazioni rilasciate al ‘Mirror’ e al ‘Liverpool Echo’, “l’aggressione sarebbe stata compiuta da 13 teppisti”.