Quante volte vi siete avvicinati per parlare al pancione di una mamma in gravidanza? E allo stesso modo, alzi la mano quella mamma che in gravidanza non ha cantato una ninna nanna al proprio bebè? Stando alle ultime ricerche scientifiche, avete perso il vostro tempo perché in realtà il bimbo non ha avvertito alcun suono. E’ stata la dottoressa Marisa Lopez-Teijón, specialista in ginecologia e riproduzione assistita, insieme alla sua equipe del Institut Marquès a dimostrarlo analizzando le reazione dei feti di pazienti tra la 14a e la 39a settimana.
Per valutare se il bambino avvertisse o meno voci e suoni è stato utilizzato il Babypod, un dispositivo intravaginale collegato a un cellulare capace di trasmettere musica all’interno dell’utero. Una volta attivato trasmettendo la “Partita in la minore per flauto solo – BWV 1013” di Bach ed emettendo onde sonore fino a un massimo di 54 decibel, livello di una normale conversazione, attraverso un’ecografia, sono state evidenziate le reazioni del bambino: alcuni abbassavano la testa e altri spalancavano persino la bocca uscendo la lingua.
L’esperimento è stato riprodotto posizionando delle cuffie all’esterno sul pancione non apprezzando alcun movimento significativo nel feto. Il mito di parlare al pancia di una mamma in gravidanza è stato così sfatato. L’esperimento è stato utile per testare il dispositivo Babypod che si rivela utile anche nella diagnosi di sordità fetale ma favorisce anche l’osservazione del bambino durante l’ecografia. I movimenti che effettua il bebè permettono infatti una visione ottimale.