Il caso Regeni continua ad alimentare le polemiche. E sulle istituzioni, oltre all’ombra del disinteresse, pesa – da oggi – l’accusa di strumentalizzazione.
Il caso riguarda la visita ‘privata‘ che il reggente dem Maurizio Martina ha dedicato alla tomba di Giulio, a Fiumicello. Il segretario del Pd, entrando al cimitero, accettava la compagnia di un fotografo. E non pensava a sottrarsi allo scatto di rito che ha scatenato la rabbia della madre di Regeni.
L’accusa della mamma di Giulio e la replica del PD
“Nessuna strumentalizzazione su Giulio”, tuona dal suo profilo Facebook la signora Regeni. Precisa di non aver mai voluto vedere, insieme al marito, ritratti fotografici di quanti si recano in visita alla tomba del figlio. Peraltro, in un tesissimo clima elettorale, alla vigilia delle Regionali, Paola e Claudio Regeni rifiutano con ostinazione che Giulio – o la sua tomba – diventino territorio politico. “Ѐ un fatto gravissimo”, denuncia la signora Regeni.
Quasi immediata la replica dei vertici del Nazareno che hanno prontamente rimosso le foto, come richiesto esplicitamente dalla famiglia. “L’unico intento della visita è stato quello di onorare la memoria di Giulio”, hanno precisato i dem, dirottando poi sulla stampa un’accusa chiaramente rivolta a Martina. Del resto, cacciare il fotografo dal cimitero poteva apparire poco educato.
Amnesty all’attacco: “Martina? Uno sciacallo”
Anche Amnesty International, da sempre legata alla memoria di Giulio, è intervenuto in merito. A parlare è il portavoce Riccardo Noury che ha, probabilmente, male interpretato le buone maniere di Maurizio Martina. “Un altro sciacallo, i cui due governi non hanno fatto nulla per avere verità per Giulio Regeni”, ha detto Noury che non sembra proprio credere alla versione ‘nazarena’ dei fatti avvenuti al cimitero. Della verità tanto (o poco) ricercata, non ci sarebbe ancora neppure l’ombra.
Ad ogni modo, a meno di una settimana dalle Regionali del Friuli Venezia Giulia, il Pd ha scelto di giocare una carta abbastanza rischiosa. Forse, più delle foto con una lapide, gli elettori potrebbero farsi convincere da una collaborazione (bruscamente interrotta) tra le procure di Roma e Del Cairo. E chissà se i risultati di domenica premieranno le scuse di Martina.