Lo scandalo Cambridge Analytica sfuma i suoi contorni negli USA e alimenta le polemiche in Inghilterra. Ma al di qua della Manica, datagate affina di giorno in giorno lo sguardo di Bruxelles sulla Silicon Valley. E, mentre Strasburgo attende la risposta di Mr Zuck all’invito di Tajani, la virtuosissima Apple finisce nel mirino dell’Europa.
Cupertino, in merito al caso Facebook, aveva dimostrato di aver fatto i compiti a casa. Nessuna solidarietà per i colleghi di San Josè. Anzi. Tim Cook prendeva, ben presto, le distanze da Menlo Park e si spingeva fino a guidare una crociata contro tutti i social network. Eppure, da oggi, la Mela pluri-miliardaria non sarebbe più esente dalle indagini di Bruxelles. Sul tavolo della contesa, c’è la (proposta) acquisizione di Shazam da parte di Apple. Una fusione che fa storcere il naso alle alte cariche di Rue de la Loi.
Si prospetta, dunque, un nuovo duello tra l’Unione Europea e un altro gigante della Valley di Zuckerberg, ancora silente dopo la lettera del presidente. Vediamo di entrare nel merito della contesa. Lo scorso 6 febbraio, ben 7 paesi europei chiedevano a Bruxelles di monitorare la prevista fusione. Tra questi, anche l’Italia e la Francia che, secondo indiscrezioni, avrebbe recentemente affidato a tecnici specializzati la creazione di una WhatsApp di Stato. L’Unione Europea, sollecitata, accettava di valutare l’operazione, nonostante l’assenza del requisito minimo previsto. Le nozze tra Apple e Shazam, infatti, non raggiungerebbero la soglia di fatturato necessaria a rendere obbligatoria la notifica all’UE. Ma Bruxelles, si sa, è nota per essere particolarmente previdente.
Da Cupertino ancora nessuna dichiarazione. Oltre l’Atlantico, invece, è Margrethe Vestager a farsi portavoce dell’istanza. “La fusione combinerebbe due player significativi nell’industria della musica digitale attivi in aree di business complementari”, spiega la Commissaria europea alla concorrenza. E non è detto che la valutazione dell’antitrust UE sia arbitraria o piuttosto prematura. Apple infatti offre – tramite Apple Music – un servizio di streaming musicale che, in Europa, è il secondo fornitore più importante. Shazam, invece, è l’app-leader nel riconoscimento musicale, non solo sul suolo dell’Unione, ma in tutto il mondo. Se Apple ottenesse Shazam, avrebbe accesso ai dati sensibili (commercialmente, è chiaro) dei consumatori e potrebbe indirizzarli verso i servizi Apple. Il sospetto che la competizione possa diventare leggermente svantaggiosa potrebbe, dunque, essere legittimo.
Bruxelles ha 90 giorni per decidere se agire. A Cupertino, intanto, tutto è pronto per le nozze con Shazam. E possiamo essere certi che la ‘luna di miele‘ non sarà in Europa.