La Commissione Ue ha aperto un’indagine per verificare se il prestito ponte di 900 milioni di euro che l’Italia ha concesso ad Alitalia rientri tra gli aiuti di Stato. Da Bruxelles si teme che “la durata del prestito superi la durata massima di sei mesi prevista dagli orientamenti per i prestiti di salvataggio”.
Bisogna rispettare le norme europee e la commissione è decisa a vigilare. “La commissione – ha detto la commissaria Margrethe Vestager, responsabile per la concorrenza – ha il dovere di garantire che i prestiti concessi a società dagli Stati membri siano in linea con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. Scopriremo se questo e’ il caso di Alitalia”. L’Italia ha notificato il prestito da 900 milioni di euro a Bruxelles a gennaio 2018, come aiuto per il salvataggio in base alle norme Ue in materia di aiuti di Stato.
Sembra che il prestito si possa considerare un aiuto di stato ma la sua durata è ritenuta fuori limite massimo. “La commissione verificherà ulteriormente – si legge in una nota – se il prestito soddisfa le condizioni previste. Inoltre, la Commissione dubita che l’aiuto sia limitato al minimo necessario. La Commissione ora esaminerà ulteriormente per determinare se queste preoccupazioni iniziali sono confermate o meno. L’apertura di un’indagine approfondita offre a tutte le parti interessate l’opportunità di commentare la misura. Non pregiudica in alcun modo l’esito dell’indagine”.