“Non ho idea se verrà convocato o meno, dipenderà dal tecnico, ma noi ci siamo qualificati senza di lui”. Parole dure e pesanti queste pronunciate dal portiere del Guingamp, nonché secondo portiere della Svezia, Karl-Johan Johnsson.
Il ritorno di Ibra
Ma soprattutto parole rivolte a Zlatan Ibrahimovic, uomo simbolo della nazionale svedese, che ha da poco annunciato il suo ritorno in nazionale, ovviamente con lo stile che lo ha da sempre contraddistinto come professionista: “Andrò sicuramente in Russia, che Mondiale sarebbe senza di me?”.
Così Ibra aveva dichiarato al canale statunitense della ABC, ma la replica del suo connazionale Johnsson cozza non di poco sia con l’estro del fuoriclasse dei LA Galaxy, che con il carattere da vero leader di Zlatan, uno che la nazionale la prende e la carica sulle spalle.
Le dichiarazioni
“Lui è un egoista, un individualista sia come persona che come giocatore. Noi invece siamo un gruppo. Non ho dubbi che se venisse convocato giocherebbe bene, ma noi dovremmo cambiare totalmente il nostro gioco, perché tutto sarebbe subordinato a lui e alle sue giocate. Alla fine, ci siamo meritati di andare in Russia senza di lui, con un sistema ben definito e collaudato, non sono così sicuro che il tecnico voglia nuovamente modificare tutto”.
Attenzione, dunque, a dare per scontato il ritorno di Ibrahimovic in nazionale svedese: la sentenza definitiva spetta comunque al ct Jan Andersson, che dovrà fare i conti con uno spogliatoio che, in parte, vede Ibra come una rottura degli equilibri costituiti.