“Pensiamo di mettere in campo nei prossimi mesi 272 milioni di euro per gli interventi di edilizia scolastica“. È questo l’annuncio del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in conferenza stampa a Palazzo d’Orleans assieme agli assessori all’Istruzione Roberto Lagalla e alle autonomie locali Bernardette Grasso.
Il governatore dà la misura dell’emergenza: “In Sicilia ci sono 4.358 edifici che ospitano scuole: finalmente abbiamo completato l’anagrafe dell’edilizia scolastica”. Ma “oltre la metà degli edifici scolastici”, ha aggiunto l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, “sono anteriori al 1975 e il 5% tra il 1900 e il 1945”. Inoltre, il 92% degli edifici ricade nelle zone sismiche 1 e 2, cioè quelle a più alto rischio
Secondo i dati dell’anagrafe, il 60% degli edifici scolastici in Sicilia, 2.614 su 4.358, non è in regola con le certificazioni antisismiche, mentre il 70% (3.050) non ha l’agibilità. Nel complesso si parla di 82,57 milioni di risorse del Po-Fesr e di 190 milioni di fondi dello Stato destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici con l’adeguamento anti sismico, per l’ottenimento della certificazione di agibilità, per l’ampliamento e la costruzione di edifici, per la rimozione delle barriere architettoniche e dei residui di amianto, per le opere di antincendio.
Il dipartimento raccoglierà le domande progettuali per la richiesta dei fondi dal 9 maggio al 20 giugno. La Regione quindi procederà all’elaborazione del piano che dopo l’approvazione sarà trasmesso al Miur che entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto interministeriale nella Gazzetta regionale provvederà a renderlo operativo. Per la progettazione i comuni potranno beneficiare di anticipazioni erogate dalla Cassa depositi e prestiti.
“Veniamo accusati di ‘lentocrazia’, gli interventi sulle scuole sono la dimostrazione che non ci siano altri argomenti per attaccare questa amministrazione che con profilo assai basso sta operando nella dignità e nel dovere del silenzio e dell’efficienza – continua Musumeci – Nonostante le cornacchie, che continuano a svolazzare e conosciamo la loro sorte, stiamo lavorando con grande impegno”.
Il governatore si riferisce chiaramente alle critiche nei confronti dell’amministrazione giunte negli ultimi giorni anche da esponenti politici della maggioranza: “Tra le cornacchie c’è anche Matteo Salvini? No, assolutamente. Lui è un’aquila“.