A differenza degli altri Paesi europei, l’Italia registra un basso livello di vaccinazione contro l’influenza per anziani e adulti. Lo riportano due studi diffusi dalla newsletter Alliss, dell’Istituto Superiore di Sanità, dedicata alla settimana dell’immunizzazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
La prima ricerca è stata condotta dall’università di Ferrara con il contributo del Network della Sorveglianza Nazionale dell’ISS. Sono stati monitorati 260.407 anziani durante le stagioni influenzali tra il 2005 e il 2017. Di questi, circa 9 mila hanno riscontrato sintomi influenzali, pari al 3,39% del campione.
“In questo contesto – si legge nella newsletter – è stata rilevata una significativa associazione tra l’incremento delle sindromi influenzali e il declino della copertura vaccinale, tanto che, secondo stime al ribasso, un aumento di solo l’1% nella copertura vaccinale potrebbe prevenire oltre 2690 casi tra gli anziani”. Infatti la copertura tra il 2014 e il 2017 è stata sempre intorno al 50%. Si tratta di un valore tra i più bassi d’Europa.
Per quanto riguarda gli adulti, durante la campagna vaccinale 2016-2017, solo il 23% con meno di 65 anni e affetti da patologia cronica si sono protetti, mentre tra le persone sane nella fascia 18-64 il ricorso al vaccino è diminuito negli ultimi anni, passando dal 12.9% del 2008-2009 al 6.6% del 2015-2016.
“Tuttavia i dati dell’ultima campagna vaccinale mostrano una lieve ma significativa ripresa – spiega Maria Masocco, responsabile del Coordinamento Nazionale Passi – e la quota di adulti, con meno di 64 anni, che ha fatto ricorso al vaccino contro l’influenza nell’inverno 2016-2017 è salita all’8%”.