Terminato il secondo giro di consultazioni, il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha incontrato oggi il presidente Sergio Mattarella per riferire i progressi sulla formazione di un governo esecutivo. Sembra che l’incarico esplorativo affidatole abbia favorito il dialogo tra i leader politici ma non è ancora stata raggiunta un’intesa tra Lega e Movimento 5 Stelle. Il confronto ha fornito alcuni spunti di riflessione ma la decisione spetterà a Mattarella, che ha deciso di prendere due giorni di tempo per riflettere. Il mandato esplorativo affidatole dal Colle potrebbe ora passare al presidente della Camera, Roberto Fico.
Silvio Berlusconi insiste sull’importanza del centrodestra in parlamento. “Serve un governo del centrodestra che trovi i voti in parlamento” ha detto il leader di Forza Italia arrivando in Molise. E riferendosi alle altre ipotesi, ha aggiunto: “Sono spiacevoli, deprecabili e dannose per il paese”. Poi afferma di pensarla in maniera diversa da Salvini sul Pd.
Dal Salone del mobile di Milano, intanto, Matteo Salvini ‘bacchetta’ il Cavaliere: “Sbaglia Berlusconi quando dice che gli italiani votano male e risbaglia quando dice che si deve riportare al governo il Pd. Non è rispettoso verso gli italiani e lo fa senza la Lega”.
Dal canto suo, il leader della Lega, Matteo Salvini, stupisce tutti con un’autocandidatura al pre-incarico, purché non si arrivi ad un governo tecnico. “Sono pronto a tutto” fa sapere dal Salone del Mobile di Milano. “Vi dico solo – ha continuato – e lo ribadisco, che ho la netta sensazione che ci sia qualcuno che vuole perdere tempo, che non vuole nessun governo per arrivare a un governo tecnico alla Monti, telecomandato da Bruxelles per spennare gli italiani. E per evitare questa fregatura io farò tutto il possibile”.
Al termine del colloquio tra Casellati e Mattarella, emerge con chiarezza la posizione di Silvio Berlusconi, che dal Molise attacca il Movimento 5 Stelle. “Nessun accordo è possibile con i 5 Stelle – ha detto il leader di Forza Italia -, un partito che non conosce l’abc della democrazia, che prova invidia sociale, formato solo da disoccupati, e che rappresenta un pericolo per l’Italia”. La colpa maggiore ricadrebbe sulle scelte degli italiani alle elezioni. “Sono arrivato qui in grave ritardo – ha spiegato – perché sono dovuto rimanere a Roma per seguire le consultazioni: regna una grande confusione, gli italiani hanno votato molto male. Seguo tutto con disgusto, va tutto di male in peggio“.
Maria Elisabetta Alberti Casellati ha così parlato ai microfoni, dopo l’incontro con Mattarella: “Per prima cosa ho ringraziato il presidente della Repubblica per la fiducia accordatami e per il supporto che non mi ha mai fatto mancare in questi giorni”. Ha poi ribadito l’impegno con il quale si è apprestata a svolgere il suo incarico di esploratore. “Ho svolto l’incarico con dedizione – ha continuato – cercando di favorire un confronto costruttivo in grado di verificare la possibilità di una maggioranza parlamentare nel perimetro e nei limiti indicati dal presidente Mattarella”. Sembra quindi che permanga la situazione di stallo, ma la Casellati è fiduciosa sulla possibilità di una soluzione dal confronto. “Ringrazio quindi tutti i leader – ha detto – per aver avviato una discussione che, pur nella diversità di opinioni, ha consentito di evidenziare spunti di riflessione politica“. Ha infine concluso riponendo la sua fiducia in Mattarella. “Sono certa che il presidente Mattarella saprà indicare il percorso migliore da intraprendere – ha detto Elisabetta Casellati”.
Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha terminato il suo incontro con Sergio Mattarella.
Il presidente del Senato, Casellati, ha raggiunto in auto il Quirinale per l’incontro con Sergio Mattarella.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha raggiunto il palazzo del Quirinale, dove, per le 12:00, è previsto l’incontro con Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato ed “esploratore”. La Casellati dovrà riferire a Mattarella lo stato di avanzamento della formazione del governo.
La strada verso un’intesa capace di governare sembra difficile da percorrere a causa del continuo tira e molla tra la Lega e i 5 stelle. “Di Maio cerca di dividere il centrodestra, che invece non è divisibile”, ha detto il governatore della Liguria, Giovanni Toti su Radio1, che ha poi così proseguito: “Quello di Matteo Salvini è un po’ l’ottimismo della volontà, credo che nella sua trattativa stia cercando con sincerità e anche con tenacia di mettere insieme un governo. Qualche passo avanti con il M5s in realtà c’è stato: l’idea di un confronto sui programmi mi sembra una cosa buona e giusta, ma un confronto non può escludere dal tavolo chi ha contribuito a scrivere il programma del centrodestra, non può escludere due partiti su tre della coalizione di centrodestra“.
Sull’ottimismo punta anche Gianmarco Centinaio, senatore della Lega, che, in merito alla possibilità di un accordo tra centrodestra e 5 stelle, ha così risposto ad Agorà su Rai3: “Io sono un ottimista di natura, al 51%”. Poi, però ha proseguito mettendo le mani avanti: “Io mi fido di me stesso, ovvero della Lega. Temo quella parte del movimento Cinque Stelle che in questo momento vuole tenere lì il movimento duro e puro, da solo e immobilizzato a non fare accordi con nessuno perché loro devono essere puri“.
Tutti gli occhi sono puntati su Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, che però non ha vinto le elezioni. È a lui che si rivolge anche Giorgia Meloni in un post su Facebook. “Dedico il titolo di una canzone di Cesare Cremonini a Luigi di Maio – ha scritto il presidente di Fratelli d’Italia -: ‘Nessuno vuole essere Robin’, ma per essere Batman devi vincere le elezioni“. Il riferimento sembra al peso dei voti ottenuta dalla coalizione di centrodestra, che invece Di Maio sembra voler mettere in discussione.
Se il presidente della Camera, Roberto Fico, ottenesse il mandato esplorativo, diventerebbe un interlocutore gradito a quella parte del Partito Democratico che ha dato segni di apertura verso un confronto con il Movimento 5 Stelle, a differenza dei renziani, che si oppongono. I 5 Stelle, dal canto loro, guardano a Fico come a una figura istituzionale che condurrebbe il mandato esplorativo “con la funzione istituzionale, e non di partito”.