Buone notizie, finalmente, per i lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca. Si rinnova oggi il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) relativo al triennio 2016-2018 per tutto il comparto scuola. La firma definitiva è arrivata pochi giorni dopo il via libera della Corte dei Conti. Il contratto entrerà in vigore domani, 20 aprile.
Si prevede un aumento medio di 96 euro lordi mensili che, a maggio, potrebbe già riguardare 1,2 milioni di dipendenti pubblici. Un milione di essi saranno impiegati della scuola, mentre i restanti 200mila sono ricercatori e impiegati di accademie ed università. All’aumento medio, peraltro, si aggiungeranno gli arretrati. Firma il contratto, per conto della pubblica amministrazione, Sergio Gasparrini, presidente Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni). Rappresentano i lavoratori, invece, i sindacati CGIL, Cisl e Uil con le rispettive categorie di settore. Il 9 febbraio scorso era stata firmata la pre-intesa. “Dopo un lungo iter, arriviamo alla conclusione di un contratto che riguarda oltre 1 milione di addetti”, ha commentato entusiasta Gasparrini.
Ma quali sarebbero le novità del contratto? Più spazio, sicuramente, alla collegialità delle decisioni. In più, modifiche (per lo meno parziali) delle norme più contestata della discussa ‘Buona Scuola‘. Nessun aumento dell’orario di servizio. Restano poi invariati ferie e permessi concessi ai docenti e al personale ATA. Il CCNL, tuttavia, non si esprime sulla parte delle sanzioni disciplinare che si preferisce, probabilmente, rinviare a una “successiva sequenza contrattuale”. Il contratto firmato oggi è il secondo colpo mandato a segno dagli impiegati pubblici, dopo il CCNL degli statali già certificato dalla Corte dei Conti. Abbiano pazienza, ancora per qualche giorno, i dipendenti del settore sanitario e degli enti locali.
In molti esprimono entusiasmo per la firma di oggi. Festeggiano, soprattutto, i sindacati convinti di aver coronato la prima di molte battaglie in corso in merito al comparto scuola. “Finalmente arriva un contratto che ci vede convinti di aver fatto un buon lavoro per l’interesse dei lavoratori e della scuola italiana”, ha dichiarato Pino Turi, segretario generale Uil Scuola. Piena sintonia dalla Cisl che si esprima tramite il segretario generale per la scuola, Maddalena Gissi: “Una giornata importante, di grande rilievo per il mondo della scuola”.
Anche il governo uscente ha applaudito il CCNL firmato oggi all’Aran. La ministra Fedeli, in particolare, lo ha definito un primo passo per offrire migliori condizioni di vita ai lavoratori del comparto scuola. “Questo traguardo ci consente di dare il giusto riconoscimento professionale ed economico, dopo oltre 8 anni di attesa, alle donne e agli uomini che lavorano con passione e serietà nel comparto della conoscenza”, ha festeggiato la ministra.
Ma tra le importanti novità previste del contratto non c’è soltanto l’aumento medio degli stipendi ai lavoratori del comparto scuola. Per la prima volta, infatti, il CCNL riconosce la scuola come ‘comunità educante‘ e assicura massima centralità all’innovazione e alla valorizzazione delle professionalità. Insomma, dopo l’allarme della Fondazione Agnelli, la scuola italiana prova a mettersi al passo coi tempi.