Colpo al clan vicino al superlatitante di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro: polizia, carabinieri e direzione investigativa antimafia hanno eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di 22 presunti affiliati alle famiglie mafiose di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna (Trapani).
Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, detenzione di armi e intestazione fittizia di beni.
L’operazione di polizia, carabinieri e Dia ha confermato il ruolo centrale del boss di cosa nostra della provincia di Trapani, con un cognato diventato il “reggente” del mandamento di Castelvetrano, in conseguenza dell’arresto di altri membri della famiglia.
Le indagini, oltre ad accertare il capillare controllo del territorio esercitato dalla mafia ed il sistematico ricorso all’intimidazione per infiltrare il tessuto economico locale, hanno consentito di individuare una vera e propria rete per lo smistamento dei “pizzini”, con i quali il latitante impartiva le disposizioni ai suoi sodali. Il legame di sangue guida il boss latitante Matteo Messina Denaro nella scelta degli uomini a cui affidare affari e gestione delle attività illecite. Il vincolo mafioso finisce col coincidere con quello familiare.
Le indagini nel tempo hanno individuato al vertice delle cosche il cognato del capomafia Filippo Guttadauro, poi il fratello Salvatore Messina Denaro, quindi il cognato Vincenzo Panicola e il cugino Giovanni Filardo. E ancora il cugino acquisito Lorenzo Cimarosa, poi pentitosi, la sorella Patrizia Messina Denaro, i nipoti Francesco Guttadauro e Luca Bellomo. Si conferma insomma la scelta “familistica” del boss ed emerge il ruolo di protagonista in tutte le dinamiche mafiose sul territorio di due cognati del latitante che sono tra i fermati.
Le persone fermate sono:
Nicola Accardo, di 53 anni; Rosario Allegra detto Saro, 65 anni; Giuseppe Paolo Bongiorno, 30 anni; Vito Bono, 59 anni; Marco Buffa, 45 anni; Carlo Cattaneo, 33 anni; Gaspare Como detto Panda, 50 anni; Filippo Dell’Aquila, 54 anni; Bruno Giacalone, 57 anni; Angelo Greco, 49 anni; Calogero Guarino, 49 anni; Vincenzo La Cascia, 70 anni; Giovanni Mattarella, 52 anni; Dario Messina, 35 anni; Leonardo Milazzo, 40 anni; Vittorio Signorello, 56 anni; Giuseppe Tilotta, 56 anni; Antonino Triolo, 48 anni; Mario Tripoli, 46 anni; Raffaele Urso, detto Cinuzzo, 59 anni; Andrea Valenti, 56 anni.