Voto di scambio. Questa l’accusa con la quale è stato arrestato, e posto ai domiciliari, il parlamentare regionale siciliano Giuseppe Gennuso, 65 anni, della lista di centrodestra Popolari ed Autonomisti.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo etneo. L’inchiesta vede coinvolte altre persone. Insieme a Gennuso coinvolti Massimo Rubino (domiciliari anche per lui), accusato di essere il procacciatore di voti per conto di cosa nostra. Mentre in carcere è finito Francesco Giamblanco. Entrambi, per i carabinieri, sono affiliati al clan mafioso di Avola. Per tutti e tre l’accusa è di scambio elettorale politico-mafioso in concorso, reato commesso in occasione delle ultime elezioni regionali siciliane.
Giuseppe (detto Pippo) Gennuso, imprenditore, deputato regionale al suo quarto mandato, alle ultime elezioni aveva ottenuto nel collegio di Siracusa 6.567 preferenze.
Nelle intercettazioni emerge un precedente accordo tra il candidato e gli esponenti del clan Crapula. In un colloquio tra Francesco Giamblanco, genero del capo clan Michele Crapula, e Rubino, il primo è categorico: “… abbiamo quattro-cinquecento voti, ma lo abbiamo con i fatti! I soldi ci vogliono”. E Rubino concorda: “..noialtri stiamo facendo la base? Lo sai come stiamo facendo? Cinquanta euro, no? A famiglia! Quanti sono? Cinquanta euro lui sta uscendo? La base nostra cinquanta euro a persona”.
Ad Avola, ricorda la Procura, Gennuso prenderà 424 voti.
Gennuso verrà sospeso dall’Ars. Al suo posto subentrerà Daniela Ternullo, la prima dei non eletti nella lista dei Popolari e autonomisti a Siracusa. Ternullo, originaria di Melilli, alle regionali di novembre aveva ottenuto 1.790 preferenze.