Suona come un addio quello di Uwe Jaentsch, artista austriaco ben noto soprattutto alla Vucciria di Palermo, sfrattato dallo storico Palazzo Lo Mazzarino insieme alla compagna Costanza Lanza di Scalea. Lui che, con le sue opere di arte contemporanea, diede inizio alla riqualificazione della Vucciria, oggi ha voluto tracciare pubblicamente la parola fine di questo lungo percorso durato 19 anni. Sue le più importanti opere di street art di Piazza Garraffello alla Vucciria, che tra qualche mese verranno spazzate vie: tra queste la famosa scritta “Uwe Ti Ama“, che domina incontrastata la piazza della movida palermitana e “La Stanza della Compensazione”, enorme dipinto custodito sul suo appartamento e presto distrutto.
La vicenda
La decisione di abbandonare le stanze dello storico Palazzo Lo Mazzarino è scaturita dopo un’ordinanza di sgombero giunta lo scorso gennaio. Presto infatti inizierà la ristrutturazione del palazzo, grazie a finanziamenti pubblici e privati, e verranno realizzati degli immobili di natura residenziale. Insieme al compagno, Costanza Lanza di Scalea ha incontrato i giornalisti spiegando quanto accaduto in questi mesi.
Le parole di Costanza Lanza di Scalea, compagna di Uwe
“Io e Uwe lasceremo la casa, andremo via per scelta nostra. Ci chiediamo come sia possibile che un gruppo di “imprenditori”, con una cifra che non arriva nemmeno a 1 milione di euro, per un progetto che ha un costo di circa 10 mln di euro – quindi è chiaro che i restanti 9 siano denaro pubblico – vogliano creare una zona residenziale a discapito di tutta la comunità”. Denaro pubblico e non privato, sottolinea Lanza di Scalea: “Questo è un atto fuori legge. Negli ultimi 10 anni il lavoro di Uwe aveva creato un movimento, un’autonomia economica del quartiere. Noi vogliamo che i palazzi vengano restaurati ma non siamo d’accordo con le modalità. Vogliamo trasparenza da questa operazione”.
“Un atto di disobbedienza civile”
“Uwe e Costanza sono stati trattati dal Comune come degli abusivi – ha detto l’avvocato Valerio Dantoni -.In realtà nessuno delle istituzioni ha vouto capire che si tratta di disobbedienza civile. Hanno utilizzato sempre questi luoghi per promuovere l’arte di Uwe, per provocare. Chi abita questo quartiere e lo anima commercialmente avrà il diritto di partecipare a questa riqualificazione o deve solo osservare?”.
Uwe: “Palermo è la mia città”
Uwe ha annunciato che oggi lascerà il Palazzo, ma prima ricoprirà di nero il dipinto floreale che rimpie le mura della “Stanza della Compensazione”. Un atto di protesta, misto a rabbia e delusione. “Come mi sento? Sono abbastanza felice: oggi non piove più come ieri – ha detto l’artista – Ciò che vedete in questa casa è l’anima di piazza Garraffello. Adesso torno all’estero”.