Giovanni Antonio Canal da Venezia, meglio noto come ‘Canaletto‘, è uno dei pittori più celebri del ‘700 europeo. Personaggio dall’animo ribelle e dal talento cristallino, il Canaletto ha lasciato ai posteri un patrimonio artistico inesplorato, composto da ben 42 dipinti, 9 disegni, 16 libri e i documenti d’archivio. Patrimonio artistico e storico da rivivere in occasione del 250° anniversario della sua morte con una mostra che si terrà a Roma sino al 19 agosto presso il Museo Palazzo Braschi.
Un contributo fondamentale per la mise en scéne della mostra è stato fornito dai musei più importanti del mondo. Dal Pushkin di Mosca, al Jacquemart-André di Parigi, il Museo delle Belle Arti di Budapest, la National Gallery di Londra e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, oltre a numerose istituzioni italiane (dal Castello Sforzesco di Milano alle Gallerie dell’Accademia di Venezia).
Canaletto, la mostra ripercorre la sua vita personale e professionale
Dal capriccio archeologico ispirato alle rovine della Roma antica ai primi successi a Venezia, dagli anni d’oro al rapporto coi suoi collaboratori, dalle vedute di Roma e dell’Inghilterra sino al ritorno a Venezia: tutto questo è racchiuso nelle otto sezioni allestite per narrare al meglio le tappe principali della vita personale e professionale del Canaletto.
Il percorso espositivo procede con alcuni documenti dell’Archivio di Stato di Venezia. Spiccano anche due opere della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli di Torino: ‘Il Canal Grande da nord, verso il ponte di Rialto‘, e ‘Il Canal Grande con Santa Maria della Carità‘, esposti per la prima volta assieme al manoscritto della Biblioteca Statale di Lucca, che invece raffigura i momenti topici della commissione e della realizzazione.
Inoltre una sala ricca di dipinti è dedicata alle vedute di Roma che Canaletto realizza in piena maturità, sulla base dei propri disegni o delle stampe di Desgodets, Falda, Specchi e Du Pérac. Tra i dipinti vanno menzionate le due parti di un’unica tela, raffigurante ‘Chelsea da Battersea Reach’, tagliata prima del 1802 e riunita per la prima volta. La parte sinistra proviene da Blickling Hall, National Trust, Regno Unito, quella destra dal Museo Nacional De Bellas Artes de la Habana, concessa in prestito dal governo cubano.
Da segnalare infine i piccoli studi preparatori ai fogli destinati ai più importanti collezionisti o a essere incisi, come ‘L’incoronazione del doge sulla Scala dei Giganti’, della serie delle Solennità dogali, concesso in prestito da Jean-Luc Baroni Ltd. di Londra.