La vicenda siriana sta entrando nel vivo. “Gli Stati Uniti stanno esaminando da vicino la situazione in Siria e decisioni su una risposta saranno assunte a breve”: ha affermato Donald Trump, a margine dell’incontro sulla Siria.
L’ipotesi di un intervento militare è stata presa in considerazione da Emmanuel Macron, che si schiera col presidente americano.”Abbiamo la prova che la settimana scorsa sono state utilizzate armi chimiche in Siria da parte del regime”, ha detto il presidente francese, sottolineando la volontà di non “vedere le immagini atroci viste in questi giorni, di bambini e donne che stanno morendo”.
Posizione non condivisa dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale esclude ogni possibilità di intervento.
“Ogni volta che si compiono dei successi militari sul terreno, arrivano alcune potenze occidentali che cercano di cambiare gli eventi”, ha affermato Bashar Al Assad dopo un incontro ufficiale al palazzo presidenziale di Damasco.
Le minacce provenienti dall’Occidente adombrano l’impegno messo dal governo siriano e dai suoi alleati, Russia e Iran, nel sconfiggere il terrorismo.
Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno affrontato telefonicamente la vicenda siriana. A comunicarlo è stato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert. Oggetto di discussione è stato lo scenario attuale in Siria, “nella comune preoccupazione per i recenti attacchi con sostanze velenose e per il rischio di un’erosione del rispetto internazionale del bando delle armi chimiche”.
Il leader dell’opposizione laburista britannica Jeremy Corbyn invoca l’intervento dell’Onu per fermare il conflitto siriano, dichiarando che “più bombe e più uccisioni non salveranno vite umane, ma spargeranno la guerra altrove”. Inoltre insiste nel chiedere un dibattito parlamentare prima di un’ipotetica partecipazione britannica agli attacchi Usa.
“La Nato considera l’uso di armi chimiche una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali e i responsabili ne pagheranno le conseguenze. L’ultimo attacco è stat decine di persone uccise, compresi molti bambini”. Lo ha riferito il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, aggiungendo che “sono in corso consultazioni tra gli alleati della Nato su come rispondere all’attacco” in Siria.