Dici Gigi e pensi a Buffon e alle sue innumerevoli parate, ai suoi ‘ miracolosi’ interventi in Italia e nel Mondo. Un portiere che ha fatto parlare di se dentro e fuori il campo, sempre pacato nei commenti e vero trascinatore delle sue squadre.
Gigi era leader anche nel Parma, dove ha iniziato la sua splendida carriera e già lì, neanche maggiorenne, sfoggiava sotto la maglia numero 1 quella di Superman. Un supereroe calcistico bambino che è diventato uomo e nella memoria resterà proprio la sua evoluzione: dal ragazzino degli esordi, incosciente e soggetto a scivolate fuori dal campo (come nel 1999, a Parma, quando indossò la maglia con su scritto: “Boia chi molla”) al campione universalmente apprezzato anche all’estero.
Ha vinto tutto Gigi tranne la Champions che rimarrà per sempre un incubo: tre finali giocate e tutte perse. Ha conquistato il Mondiale nel 2006, ben 7 scudetti ed è ad un passo dall’ottavo (senza contare i due revocati), 3 coppe Italia (una con il Parma e due con la Juve), 5 Supercoppe Italiane (1 con il Parma e 4 con la Juve), 1 Coppa Uefa con il Parma e un campionato di Serie B con la Juventus. La Coppa con le orecchie, però, l’ha solo sfiorata ma mai alzata al cielo.
Davanti alla sua porta ha visto maturare, consacrare e abbandonare il calcio giocato fior fiori di campioni: da Zidane a Del Piero, da Davids a Totti e questo momento, quello dell’abbandono al calcio giocato lo ha sempre visto lontano, molto lontano. Adesso sempre toccare a lui e il giorno in cui lo annuncia, anche se velatamente, non è certo il migliore: Juve eliminata al 93′ dalla Champions dopo una rimonta pazzesca al Bernabeu. Bianconeri estromessi dopo un calcio di rigore che ha mandato letteralmente in bestia Buffon, il portiere moderato, quello dei sorrisi e mai delle parole fuori luogo. In verità, fino a quando lui era in campo la Juve era in Champions, Gigi ha lasciato la Juve lì sul campo di Madrid. È stato espulso e solo dagli spogliatoi ha visto il rigore siglato da Cristiano Ronaldo.
Uscendo dal campo ha incrociato Zinedine Zidane, suo ex compagno nella Juve e adesso allenatore del Real Madrid e avversario durante la finale dei Mondiali 2006 conquistata dall’Italia. Zidane, quella notte, si congedò dalla sua Nazionale dopo un cartellino rosso, Buffon, ironia della sorte, a Madrid ha salutato il palcoscenico europeo e annunciato, nel post gara, l’imminenza del ritiro sempre dopo una espulsione. Certo i gesti che hanno portato alle due espulsioni non possono essere paragonati ma entrambe le stelle ‘lasciano’ con un rosso.
L’addio non è ufficiale ma le parole rilasciate dopo qualche ora dal triplice fischio finale fanno capire che a breve le scarpette verranno appese al chiodo. “Dispiace lasciare questi ragazzi straordinari ma spero di avergli trasmesso qualcosa” e qualcosa, sicuramente il Gigi nazionale ha trasmesso.