Gigi dice addio alla Champions, Gigi ufficiosamente dice addio al calcio giocato. Molti già sospettavano che questa sarebbe stata l’ultima stagione in bianconero di Gigi Buffon, salvo clamorosi ripensamenti qualora la vecchia Signora avesse portato a casa l’agognata Champions League. Allora sì che Gigi avrebbe continuato, forse!
Ma la Juventus è stata eliminata ieri, dalla massima competizione europea, dal Real Madrid di Zidane: mancano adesso, a Buffon, quei presupposti logistici per continuare…
Il Bernabeu saluta Gigi, lo saluta con una standing ovation da vero numero uno: il punto però è che nessuno, neanche gli indovini con le sfere di cristallo, avrebbero mai immaginato un finale così. Un finale di match inatteso, un finale con un Gigi Buffon inedito, inaspettato, infuriato.
Infurato verso chi? Verso Micheal Oliver, l’arbitro dell’incontro; la Juve, infatti, era riuscita nell’impresa di rimontare tre reti al Real: ma al 93′ viene assegnato un rigore al Madrid che manda in gangheri Gigi Buffon. Le sue veementi proteste in campo all’indirizzo dell’arbitro Oliver, poi proseguite nelle interviste post partita, hanno scaturito l’espulsione del portiere bianconero: Gigi non ha avuto nemmeno il modo di provare a parare il rigore trasformato da CR7.
Nonostante l’amarezza per la beffa rimedita ieri sera, Buffon e tutta la Juve escono dal Bernabeu a testa alta: “Dispiace lasciare questi ragazzi straordinari ma spero di avergli trasmesso qualcosa”, queste le parole pronunciate da Gigi a Jtv (la televisione di casa Juventus).
Parole inequivocabili, che sanno di addio al calcio, alla Juventus, alla Champions, al futuro tra i pali di Gigi Buffon.
Anche ieri, nonostante l’eliminazione dalla Champions League, Buffon ha compiuto diversi interventi (specie su Isco) determinanti per tenere a galla la sua Juventus: in pochi vorrebbero che, nonostante l’età avanzata, Gigi lasci il calcio giocato, per il bene della Juve e della nazionale italiana. Mai come in questo caso, dunque, si spera in un ripensamento da parte di Buffon, un ripensamento che più che “dietro la porta” si trovi davanti la porta.