Ѐ lì da 7 secoli. Ma sembra che sia appena arrivata. La basilica di San Francesco è tornata, illuminata dal sole di aprile. E, là dove il dedalo di viuzze della Kalsa concede respiro allo sguardo di cittadini e turisti, la facciata risplende – da oggi – di una luce nuova. Un restauro-record ha, infatti, riconsegnato alla città di Palermo il meraviglioso affresco che sormonta il portale di San Francesco.
Decenni di incuria seppellivano la basilica nelle polveri dell’indifferenza. San Francesco moriva così, tra muffe, umidità ed infiltrazioni. Ma il suo incanto cattura la “scrittrice appassionata” che contagia di entusiasmo i giornali, gli artigiani, gli artisti, i cittadini tutti. La storia è nota. Ma non è questa storia che vogliamo raccontarvi oggi.
Il restauro dell’affresco ‘raccontato’ dallo scrittore palermitano
Rinasce il timpano del portale chiaramontano. Ma il restauro non è la prima vittoria della cittadinanza che, guidata da Giuseppina Torregrossa, vuole adottare San Francesco. Il recupero dell’affresco è, piuttosto, il sorprendente risultato di un’avanguardia. E gli autori di questa battaglia silente sono Mario e Matilde Moncada di Monforte.
Accompagnavano alcuni amici milanesi tra le meraviglie della città di Palermo. Li guidavano attraverso le viscere, piene di tesori, di un centro storico, da sempre (e ancora) preda della pigrizia delle istituzioni. Fino alla basilica di San Francesco, dove i coniugi Moncada hanno voluto rispondere a questa proverbiale indolenza, solerti e zelanti di entusiasmo. Il commento di un amico, deluso dallo stato dell’affresco, li scuote. “Una capitale della cultura non dovrebbe trattare in questo modo i suoi monumenti”. Così, Mario guarda Matilde. “Ci siamo guardati e abbiamo preso immediatamente questa decisione”, ci racconta lo scrittore. Il sì della Soprintendenza non tarda ad arrivare. Mario e Matilde possono finanziare il progetto.
Moncada, oggi, è entusiasta di annunciare la fine dei lavori di un restauro che, insieme alla moglie, ha reso possibile. Mario, del resto, è fondatore della ONLUS Salvare Palermo, da sempre in prima linea nella salvaguardia del patrimonio culturale della città. “Abbiamo incaricato il restauratore Franco Fazio”, prosegue Moncada. Un nome illustre, già legato, peraltro, alla basilica di San Francesco. “Ha già lavorato per Salvare Palermo”, ci informa lo scrittore, “proprio in questa chiesa”. Infatti, Fazio è stato autore di importanti rinascite, all’interno della basilica, come quella delle statue del Serpotta e di alcuni portali. E oggi, dal suo lavorato accurato (e rapidissimo) e dall’iniziativa dei coniugi Moncada rinascono la Vergine in trono, San Francesco e Santa Chiara. Così rivive la trifora del timpano che sovrasta l’arco chiaramontano.
Giuseppina Torregrossa veniva rapita dalla basilica in una mattina di febbraio. E, mentre lanciava – con un post – uno spontaneo movimento cittadino, qualcosa a San Francesco si stava già incredibilmente muovendo. “Ci ha fatto molto piacere leggere del suo impegno”, ci dice Mario Moncada, lieto che iniziative come questa possano veramente salvare Palermo. Se mai torneranno a visitarla, probabilmente, quegli amici milanesi avranno altre parole per descrivere San Francesco.