Addenta la testa di una capretta viva e pubblica il video sulla sua pagina Facebook. L’uomo, 38 anni di Anoia, in seguito alle indagini dei carabinieri di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, è stato identificato e i suoi animali messi in sicurezza. L’intervento è partito dalla segnalazione del Movimento Animalista.
Il filmato pubblicato dall’uomo lo riprende “nell’atto di mordere la testa di un capretto come per divorarla”, si legge in un comunicato della parlamentare Michela Vittoria Brambilla presidente del movimento. “Il capretto – riferisce Gabriele Merlo, responsabile nazionale del Movimento Animalista – è stato poi ucciso e mangiato”.
L’intervento del Movimento Animalista a Reggio Calabria
“L’animale, tra belati di terrore – si legge nel comunicato – ad un certo punto rimane quasi sospeso a mezz’aria tra le fauci del suo tormentatore, evidentemente compiaciuto. I carabinieri sono intervenuti anche per mettere in sicurezza gli altri animali detenuti dall’uomo e completare gli accertamenti del caso”. “Ringrazio – ha dichiarato Brambilla – i carabinieri, il responsabile del nostro nucleo operativo, Gabriele Merlo, le guardie zoofile di Enov-Falchi dello Stretto e tutti i volontari coinvolti. Questa condotta conferma che la vera bestia è l’uomo. Crudele e ripugnante in se stessa, è aggravata dall’utilizzo dei social media per diffondere online il video che la documenta, come se fosse accettabile e, anzi, un buon mezzo per procurarsi notorietà tra gli internauti”.
La nota fa riferimento anche a un progetto di legge proposto dalla Brambilla per punire coloro i quali utilizzano il web e i social per diffondere materiale fotografico o video che riprendono maltrattamenti di animali. “Le persone offese e le associazioni animaliste potranno agire – conclude il comunicato – per ottenere la tempestiva rimozione dei contenuti incriminati”.