Peter Sagan era deluso dopo Sanremo e Fiandre, e, immancabile, è arrivato il riscatto alla Parigi-Roubaix. Il campione del mondo in carica, nel velodromo, ha battuto il compagno di fuga Silvan Dillier. Un’azione fenomenale quella dello slovacco, che a 54 km dal traguardo ha salutato il plotone dei migliori, lasciando sul posto il campione uscente Van Avermaet e Terpstra, vincitore una settimana fa al Fiandre e terzo al traguardo.
Il tre volte campione del mondo in carica, nella sua azione, è andato a riprendere i quattro atleti in fuga dal mattino, con i quali è riuscito a collaborare per mantenere il distacco sugli inseguitori. Col passare dei chilometri e l’aumentare della fatica, il solo Dillier è rimasto in grado di dare cambi e tenere il passo del classe 1990, fino alla volata finale in cui il campione di Svizzera non poteva competere con la potenza del nativo di Zilina.
Per Sagan, che a lungo è stato etichettato come eterno piazzato, si tratta della seconda Classica Monumento, dopo il successo al Giro delle Fiandre 2016. Per la prima volta dai tempi di Bernard Hinault, a vincere la Roubaix è stato il ciclista campione del mondo.
Lontani dalle posizioni migliori, come era prevedibile, gli atleti italiani. Il miglior piazzamento è quello di Marco Marcato del team Emirates, diciannovesimo al traguardo a oltre due minuti e mezzo dal vincitore.