Atteso ritorno quello di Ferzan Özpetek a Palermo dopo oltre dieci anni, che in una gremita aula dell’Università di Palermo incontra gli studenti e si racconta.
“Sono molto emozionato di incontrare gli studenti universitari e coloro che vogliono fare il cinema”, ha esordito il regista di Le fate ignoranti, Mine vaganti e Napoli velata, premiato recentemente con due David di Donatello. Un incontro organizzato dall’associazione Fiori di Acciaio, presieduta da Marcella Cannariato, che segue quello di ieri sera a Palazzo Steri sul tema dei nuovi poveri.
Palermo e Napoli, due città molto importanti per Özpetek
Lecce, Napoli, Palermo sono città che da sempre affascinano il regista: “Napoli e Palermo sono due città molto importanti del Sud. Per la mia mentalità – spiega Özpetek – la vera Italia per me è sempre il Sud”. Ma nonostante il potere evocativo di Palermo, il regista turco naturalizzato italiano, al momento non ha in mente un nuovo progetto da realizzare nel capoluogo siciliano. “Forse in futuro – precisa – ma non ora”. Al momento solo l’impegno di tornare per una full immersion di sapori e colori siciliani “per sentire e capire meglio la città”.
Università di Palermo: laurea honoris causa ad Özpetek
Grande emozione quando il rettore dell’ateneo palermitano, Fabrizio Micari, ha annunciato la volontà di conferire al regista la laurea honoris causa : “E’ la seconda volta che accade – ricorda – e l’ultima volta, a Perugia, uno studente mi ha preso persino un po’ giro ‘io devo studiare e lei arriva fresco fresco alla laurea”. E’ proprio agli studenti che il regista sente di dare un consiglio: “Abbiate sempre la passione per le cose e non perdetela mai”.
Al dibattito è intervenuta anche l’assessore comunale all’Innovazione, Iolanda Riolo che ha comunicato la volontà del sindaco di Palermo di donare ad Özpetek la cittadinanza onoraria: “Noi palermitani siamo cosi, non siamo nati in una città splendida come Istanbul, ma Palermo è una città che amiamo moltissimo e Ferzan Özpetek è una persona molto vicina all’indole palermitana”.