Seconda giornata di consultazioni per cercare di trovare una maggioranza di governo. Oggi è toccato al Pd recarsi dal presidente Mattarella, poi a Forza Italia e in seguito alla Lega Nord, che è stato l’ultimo partito della mattinata a salire al Quirinale. Infine, nel pomeriggio, è toccato al M5S chiudere la due giorni di consultazioni.
Il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, non avanza ipotesi di governo. Per i Dem, chi ha vinto le elezioni deve prendersi la responsabilità di formare un esecutivo. Berlusconi, leader di Forza Italia, sottolinea invece la necessità di un governo che parta dal centrodestra e che affidi la reggenza alla Lega, in quanto coalizione che ha ottenuto più voti. Il leader della Lega, Matteo Salvini, dice no ad un governo a tempo e appoggia la possibilità di un governo di centrodestra che si apra al Movimento 5 Stelle. Dal canto suo Di Maio apre a una “Grosse Koalition” alla tedesca.
“Farò trascorrere qualche giorno di riflessione, anche sulla base della esigenza di maggior tempo che mi è stata prospettata da molte parti politiche. Sarà utile anche a me per analizzare e riflettere su ogni aspetto delle considerazioni fatte dai partiti e sarà utile a loro per valutare responsabilmente la situazione, le convergenze programmatiche, le possibili soluzioni per dare vita a un governo”. Queste le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni.
“Nessun partito e nessuno schieramento dispone da solo dei voti necessari per formare un governo e sostenerlo ed è indispensabile quindi, secondo le regole della nostra democrazia che vi siano intese tra più parti per formare una coalizione che possa avere una maggioranza in Parlamento. Nelle consultazioni in questi due giorni questa condizione non emersa”. “Nel corso della prossima settimana avvierò un nuovo ciclo di consultazioni per verificare se sia maturata la possibilità di formare un governo che oggi non è emersa”, annuncia poi il Capo dello Stato.
“Abbiamo detto al presidente Mattarella che sentiamo tutta la responsabilità di esser la prima forza politica di lavorare il prima possibile per assicurare una maggioranza ad un governo del cambiamento”. Così il leader del M5S Luigi Di Maio al termine delle consultazioni al Colle. “Come ho ribadito durante tutta la campagna elettorale, abbiamo ottenuto 11 milioni di voti su una posizione ben precisa che abbiamo ribadito al presidente anche sulla politica estera. Con noi al governo l’Italia resterà alleata dell’Occidente nel Patto atlantico, nell’Unione europea e monetaria: è questo l’obiettivo”. Il capo politico del M5S poi dichiara: “Propongo un contratto di governo su modello tedesco“.
“Non abbiamo posto veti a nessuno, abbiamo discusso di temi, ci siamo fatti un’idea di quali potessero essere gli interlocutori per un governo del cambiamento – continua Di Maio – Dal voto è chiaro che sono emersi tre messaggi: al governo deve andarci chi è legittimato dal popolo; sono stati bocciati i governissimi, i governi tecnici, i governi di scopo; Governare per cambiare e non per continuare a sopravvivere; mettere al centro soluzioni e non giochi di Palazzo”.
Di Maio poi sottolinea: “Un contratto di governo si può sottoscrivere o con la Lega o con il Pd. Questi sono i due interlocutori, è chiaro che sono due soluzioni alternative. Dopo gli incontri capiremo con chi si potrà sottoscrivere il contratto di governo”, aggiunge. “Penso che debba essere almeno riconosciuta la responsabilità che sentiamo di trovare una soluzione per trovare un governo al Paese. Interloquiamo con le forze politiche, individuiamo lo strumento, ora spero che ci chiede responsabilità possa mettere al centro gli interessi degli italiani e non i propri“.
Il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio è arrivato al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica. Il capo politico del movimento è salito al Colle insieme ai capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli.
La delegazione della Lega ha lasciato il Quirinale. Alla fine del confronto con Sergio Mattarella, Matteo Salvini ha detto: “Non lavoriamo a governi a tempo ma a un governo che duri. Non vogliamo esecutivi improvvisati, ma che durino almeno cinque anni. Molti sono venuti qua a dire dei no, noi siamo venuti a dire di sì”. E ha aggiunto: “Abbiamo ricordato a Mattarella che, più che posti e ruoli, ci interessano i programmi sui temi, coma la riforma delle pensioni, il lavoro, la riforma fiscale”.
Alla guida della delegazione della Lega, arrivata a piedi al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, c’è Matteo Salvini. Insieme al segretatio anche i capigruppo al Senato e alla Camera, Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti.
I rappresentanti di Forza Italia hanno lasciato il Colle. “Abbiamo rappresentato al Capo dello Stato l’urgenza di affrontare i problemi che riguardano gli italiani – afferma Silvio Berlusconi, leader di Fi al termine delle Consultazioni al Quirinale con Sergio Mattarella -. “Il governo – continua Berlusconi – dovrà partire da chi ha vinto le elezioni, cioè il centrodestra e dal leader della coalizione vincente, cioè la Lega“.
La delegazione di Forza Italia è arrivata stamattina al Quirinale in auto. Presenti il leader Silvio Berlusconi e le capogruppo al Senato e alla Camera Annamaria Bernini e Maria Stella Gelmini.
È arrivata a piedi al Quirinale la delegazione del Partito Democratico, oggi a colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il segretario reggente Maurizio Martina, il presidente Matteo Orfini e i capigruppo di Senato e Camera Andrea Marcucci e Graziano Delrio si sono riuniti al Nazareno prima di raggiungere il Colle.
Maurizio Martina, al termine del colloquio con Sergio Mattarella, ha detto: “L’esito elettorale per noi negativo non ci consente di formulare ipotesi di governo che ci riguardino“. E continua: “Chi ha vinto le elezioni si faccia carico della responsabilità di governare. Noi avvertiamo come certi atteggiamenti siano più figli di un secondo tempo della campagna elettorale che di una responsabilità nuova. Il tempo della campagna elettorale è finito e queste forze farebbero bene a tornare con i piedi per terra anche rispetto a soluzioni di governo”.
Ignazio La Russa, vicepresidente Fdi del Senato, ha parlato chiaramente a Radio Anch’io. “O tutto il centrodestra andrà al governo, altrimenti la parola torni ai cittadini – ha detto -. Per noi modificare la legge elettorale è urgente. È una legge che non abbiamo votato, che non ci piace ma che ormai c’è. Basterà aggiungere un premio di maggioranza”.
Nel pomeriggio tocca al M5S. E c’è anche chi non è disposto a fare passi indietro e tornare dunque alle urne come Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Quello che è certo è che lo stallo proseguirà ancora per qualche giorno.