Sloane Stephens non ha ancora mai trovato continuità di rendimento, ma sul cemento americano è sempre una garanzia. Nella finale del WTA Premier di Miami, la statunitense ha controllato al meglio la potenza esplosiva di Jelena Ostapenko, costringendola ad azzardare sempre di più con i colpi da fondo, e a cadere in una serie di errori non forzati, come abitudine della lettone.
Una finale che è partita in maniera particolarmente strana, con una serie di quattro game conclusi tutti con un break. Dopo un paio di turni senza scossoni, la Stephens strappa ancora la battuta all’avversaria e va a servire per il set, salvo non riuscire a convertire le opportunità a sua disposizione. Nel tiebreak, però, la vincitrice degli ultimi US Open si è imposta grazie alla sua maggior attenzione ed esperienza, per poi chiudere agevolmente i conti nel secondo parziale, guadagnandosi l’ingresso in Top 10, alla posizione numero 9.
Si avvicina a un traguardo importante, invece, Stefano Travaglia, che a Marbella ha vinto il secondo torneo challenger della sua carriera e domani sarà 108 della classifica ATP, con la possibilità di centrare l’accesso ai primi cento già dalla prossima settimana, in caso di un risultato importante ad Alicante, dove la concorrenza sarà di alto livello, a partire da Cecchinato e Carballes Baena, passando per i giovani in rampa di lancio come De Minaur e Auger-Aliassime.