La resurrezione è una sfida. È questo il messaggio lanciato da Papa Francesco in occasione della veglia di Pasqua: “Ammutoliti e rassegnati, stiamo in silenzio e non facciamo nulla per vincere tante ingiustizie che vivono nella loro carne tanti nostri fratelli. Vogliamo partecipare a questo annuncio di vita o resteremo muti?”
Per il Pontefice bisogna “spendere la nostra vita e la nostra energia, nel ricercare e nel generare cammini di dignità”. Insomma, per non rassegnarsi al “si è sempre fatto così“, bisogna uscire dalla “routine schiacciante”, dai nostri “silenzi schiaccianti”, sfidare “i nostri determinismi uniformanti e paralizzanti, rompere le abitudini ripetitive e rinnovare la nostra vita”.
Il rito della veglia pasquale è cominciato nell’atrio della basilica vaticana con la benedizione del fuoco, quindi la solenne processione con il cero pasquale e la messa nel corso della quale Papa Francesco ha battezzato otto adulti provenienti da Albania, Italia, Nigeria, Perù e Stati Uniti d’America. Tra loro anche John, il nigeriano di 31 anni che a settembre affrontò un malvivente armato di mannaia che aveva appena rapinato un supermercato alla periferia di Roma.
Il padrino di battesimo è stato il comandante dei carabinieri della compagnia di Roma Casilina. Il giovane ha ottenuto il permesso di soggiorno e ha scelto, come nome di battesimo, Francesco, proprio in onore del Papa. Il Papa emerito Benedetto XVI ha invece celebrato la veglia pasquale nel suo monastero di residenza.
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