È rivolto soprattutto ai giovani il messaggio di Papa Francesco nella tradizionale e suggestiva Via Crucis, che viene celebrata nel venerdì Santo. Le meditazioni di quest’anno sono state scritte da Maria Tagliaferri e dagli altri 14 studenti ed ex del liceo classico romano ‘Pilo Albertelli’. Per la prima volta dunque le meditazioni legate alle 14 stazioni della Via Crucis vengono scritte da giovani tra i 16 e i 27 anni: a volerlo, è stato proprio Papa Francesco, in vista del Sinodo sui giovani di ottobre.
Almeno 20mila fedeli, secondo quanto riporta la Gendarmeria vaticana, hanno partecipato al rito presieduto da Papa Francesco. Al suo arrivo al Colosseo il Pontefice è stato accolto, tra gli altri, dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, con la quale si è intrattenuto nei saluti qualche minuto.
Vergogna e speranza sono state le due parole chiave del discorso di Papa Francesco che ha concluso la Via Crucis con la tradizionale benedizione.
Le meditazioni della Via Crucis scritte da giovani liceali
“Ti vedo, Gesù…” è l’incipit comune delle quattordici riflessioni voluto dal docente di religione Andrea Monda., giornalista e scrittore. Le meditazioni fanno un parallelo tra la Passione di Gesù Cristo e la contemporaneità.
X stazione della Via Crucis: la dignità dell’uomo calpestata
Nella X stazione, “Gesù è spogliato dalle sue vesti”, ecco un cenno al presente e alla dignità dell’essere umano spesso calpestata: “In Gesù nudo vedo un uomo privato della sua dignità. E allora mi sono domandata: chi sono oggi i calpestati nel loro essere donne e uomini? Sono i migranti, magari ragazzi della mia età, che arrivano con un corpo distrutto in cerca di speranza”.
XI stazione della Via Crucis: telefono e social network
Non deve stupire, dunque, quando all’XI stazione, “Gesù inchiodato sulla croce”, la giovane Greta Sandri spiegherà: “Mi guardo intorno e vedo occhi fissi sullo schermo del telefono, impegnati sui social network ad inchiodare ogni errore degli altri senza possibilità di perdono. Uomini che, in preda all’ira, urlano di odiarsi per i motivi più futili”.