Il 56% degli italiani, quasi sei su dieci, ha scelto di portare il pesce a tavola nel giorno del Venerdì santo. Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixé, a prevalere sui consumi sarà per l’80% pesce azzurro nostrano, in particolar modo sardine e alici. Tutto nel solco di una tradizione religiosa ormai radicata.
L’indagine condotta da Coldiretti sui consumi pasquali ha rilevato che gli italiani hanno una preferenza per il pesce azzurro. Alici, sardine e sgombri, per il loro costo contenuto, rientrano perfettamente nei criteri di sobrietà richiesti dal Venerdì Santo, secondo la tradizione. Gli italiani consumano mediamente 25 chili di pesce a testa in un anno e già nel 2017, l’acquisto di pesce fresco era aumentato del 7%.
In questa ricorrenza pasquale, in ogni parte d’Italia si portano in tavole ricette tradizionali e povere ma rigorosamente a base di pesce. Le zuppe vanno per la maggiore e nel nord Adriatico vengono accompagnate dalla polenta, mentre in Sicilia si preferisce la pasta con le sarde. La Puglia propone fagioli e cozze, il Veneto sarde in saor con cipolla, nelle Marche si mangiano vongole e ceci, e poi ancora alici scottadito, minestra di pesce con gallinelle e ghiozzi, seppie e piselli.