Nella città venezuelana di Valencia, 68 persone sono morte durante una sommossa in una stazione di polizia. A peggiorare la situazione anche lo scoppio di un incendio. La comunicazione del bilancio è arrivata dalla procura generale.
La rivolta di Valencia sarebbe iniziata quando un detenuto armato ha sparato alla gamba di un ufficiale. Subito dopo sarebbe scoppiato anche l’incendio che ha reso più difficile il controllo della sommossa. Questo è quanto afferma ‘Window to Freedom’, un’organizzazione senza scopo di lucro che monitora le condizioni dei prigionieri in Venezuela.
Sembra che i familiari dei detenuti fossero già in allarme per la sorte dei loro congiunti ma le autorità, inizialmente, non avevano voluto rilasciare informazioni sull’accaduto. La prima comunicazione sul bilancio delle vittime è arrivata dalla procura generale. Carlos Nieto, responsabile dell’associazione di sostegno ai detenuti, afferma che alcune persone siano morte carbonizzate, altre soffocate. Tra loro anche un poliziotto e due donne in visita ai parenti carcerati.
Secondo quanto riportato dalla Bbc, fonti ufficiali comunicano che la situazione adesso è tornata sotto controllo. La polizia ha dovuto sedare con lanci lacrimogeni i familiari dei detenuti che si sono riuniti davanti al commissariato, dopo la tragedia, causando ulteriori incidenti.