L’ultimo saluto a Fabrizio Frizzi. Alle 12, nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma, sono iniziati i funerali del celebre conduttore scomparso nella notte di lunedì a causa di un’improvvisa emorragia cerebrale. In queste ore sono state oltre 10mila le persone che hanno fatto visita alla camera ardente allestita nella sede Rai di Viale Mazzini. “Siamo cresciuti a pane e Fabrizio Frizzi”, racconta un fan.
Sono oltre 200 le persone presenti dietro le transenne che impediscono l’accesso alla chiesa. un rigido servizio d’ordine non consente a nessuno l’accesso. Tra le tante corone depositate ci sono quelle de “gli amici di Sky”, “gli amici dei Fatti Vostri” e dei “condomini di via Cortina d’Ampezzo”.
In piazza del Popolo è stato allestito un maxischermo mobile. In via del Corso l’accesso è pedonale. Tra la folla spicca anche lo stendardo del liceo Calasanzio, l’istituto frequentato dal presentatore. Dispiegati anche alcuni mezzi dell’Esercito in mezzo alla strada.
“In Rai mi hanno confidato che negli ultimi mesi lo chiamavano il combattente con il sorriso. Il sorriso era la sua forza”, ha detto don Walter Insero durante l’omelia. “La cifra dell’esistenza di Fabrizio è stata la generosità, la sua capacità di provare compassione. L’amore che sta ricevendo dimostra che sta raccogliendo quello che ha seminato”, ha aggiunto.
“Fabrizio è stato chiamato forse in modo prematuro. Salutiamo un artista, un fratello, un amico -ha continuato don Insero – Era consapevole vita meravigliosa. Amava la sua famiglia di origine, papa’ Fulvio e mamma Laura. Li’ ha ricevuto i valori che ha espresso nella sua vita. Ho apprezzato in lui la spontanea genuinità che gli ha creato anche qualche problema”.
Don Insero poi racconta: “Qualcuno gli diceva: dovresti centellinare questa tua presenza. Lui accompagnava tutti, si faceva prossimo, partecipava. Questa chiesa assediata dimostra l’affetto delle persone che vogliono ricambiare quello che hanno ricevuto. Siamo in difficoltà perché vorremmo accogliere tutti. Lui non faceva calcoli, voleva aiutare e mettersi a disposizione. Non lo faceva perché era grande filantropo, amava la persona”.
“Tutti in Rai sanno che era l’ultimo ad uscire dallo studio – continua il parroco – Dopo registrazioni faticose, rimaneva fino alla fine con un sorriso. Fabrizio ora raccoglie quello che ha seminato, non ci sono cose a sorpresa, questo amore gli arriva e si riversa su Carlotta e Stellina. Un altro tratto che mi ha colpito è la sua capacità di compassione. Fabrizio sapeva gioire con il sorriso trasparente di un eterno ragazzo”.
Prosegue il ricordo di Fabrizio: “Partecipava del dolore dell’altro che non lo lasciava indifferente. Ha trasmesso il suo affetto con la donazione del midollo osseo a una bambina che non conosceva. Lui non lo ha detto. Quando andava al Bambin Gesù non lo diceva ai giornalisti. Quando una bimba ha preparato dei regali per Stellina, si è sentito in imbarazzo, non li ha voluti. Una volta mi disse: Stella non è figlia del mio egoismo, volevo comunicarle amore. Fabrizio non è stato un personaggio, è stato una persona”.
Foto da Twitter.