A partire dal 1° aprile, l’incasso delle monetine raccolte dentro alla Fontana di Trevi, a Roma, andrà al Comune per sostenere attività umanitarie. Finora il tesoro raccolto, di circa 1 milione di euro l’anno, è andato alla Caritas che dal prossimo mese potrebbe essere costretta a sospendere alcune delle sue opere a favore dei bisognosi.
Secondo un secondo un memorandum firmato a ottobre da Luca Bergamo, vicesindaco di Roma, da Laura Baldassarre, assessore alla Comunità solidale e scuola, il provvedimento si estende a tutte le fontane monumentali di Roma. Chiudere gli occhi, dare le spalle alla Fontana di Trevi e gettare una monetina nella vasca. Questo, secondo la tradizione, assicura una prossima visita a Roma. Sono tanti i turisti che in ogni periodo dell’anno affollano la famosa fontana, e le tante altre della Capitale, mettendo in pratica il consueto rituale e questo ha permesso di accumulare ogni anno circa 1 milione di euro.
Finora l’incasso dalla Fontana è andato a sostenere le opere umanitarie della Caritas. Con questo introito annuale, l’ente diocesano ha potuto sostenere mense per i poveri, ostelli per i senzatetto, assistenza sanitaria e domiciliare per le fasce più deboli, raccolta e gestione di fondi e generi di prima necessità per famiglie in difficoltà e un “emporio della solidarietà”, cioè un “supermercato” gratuito per i più poveri. Presto l’incasso andrà a sostegno dei progetti di solidarietà del Comune e la rete assistenziale della Caritas potrebbe vacillare, ma ancora non sono arrivate comunicazioni ufficiali dall’istituzione umanitaria.