In questi due giorni abbiamo partecipato alla scomparsa di Fabrizio Frizzi, commemorato dalla Rai praticamente ininterrottamente, testimoniando la dolorosa tristezza che ha colpito sentitamente tutti. Sono state talmente tante le persone a volerlo salutare da essersi reso necessario posticipare la chiusura della camera ardente: gente di spettacolo, colleghi, ma soprattutto centinaia e centinaia di gente comune venuta addirittura da tutta Italia, tanta e tanta da formare un serpentone a perdita d’occhio.
Testimonianza di affetto e di stima che raramente è dato di vedere. Unanimi le testimonianze della grande correttezza di questo uomo nei confronti di tutti: dalle ragazze di miss Italia agli inservienti ai più alti funzionari. Il suo innato rispetto per gli altri e la sua correttezza non conoscevano differenze.
Frizzi, un uomo per bene amato da tutti
I termini più usati per indicare sue qualità sono stati “pulito” e “modestia”. Ma c’è ancora di più perché, attraverso le testimonianze di tanti che gli sono stati vicini nella vita quotidiana, abbiamo scoperto non solo il gentiluomo che già vedevamo ogni giorno da casa, perbene e rassicurante; ma un uomo di straordinaria sensibilità, generosità, altruismo.
Abbiamo scoperto un pianeta meraviglioso, una persona da sempre dedicata intensamente al volontariato ed all’attenzione per i deboli tanto che già da giovane aveva organizzato un gruppo di amici per dare assistenza quotidianamente ai bambini meno fortunati; e la recente donazione di midollo ad una sconosciuta in fin di vita, per riserbo mai cercata e che non avrebbe mai conosciuta, se non fosse stato cercato da lei. Abbiamo saputo della sua lunga, “costante e significativa generosità per il mantenimento di alcune strutture destinate alla ospitalità di bambini e di anziani” come dichiarato da un sacerdote suo amico.
Frizzi grande nella sofferenza
Abbiamo saputo della sua abitudine di portare sempre il suo sorriso e la sua allegria in ogni luogo dove sarebbe stato utile per regalare momenti di spensieratezza, a qualcuno ed a tanti, nella difficoltà e nella sofferenza. Della sua disponibilità umana, totale verso tutti: anche antichi concorrenti hanno sottolineato come bastasse telefonargli perché lui trovasse sempre il tempo di un incontro affettuoso. Tutto ciò mai detto, mai sospettato da alcuno. Mai saputo: neppure dai suoi colleghi del mondo dello spettacolo sbalorditi e colpiti nello scoprire tanto tesoro nascosto.
Presente ancora, e sempre, con il suo sorriso, la sua bontà nascosta, il suo humor mai sopra le righe, la sua gioia per la vita che diceva “meravigliosa”, la cordialità spontanea, la gentilezza. E quella riservatezza e quella levità, mantenute fino all’ultimo giorno pur nella consapevolezza della gravità della prova che stava affrontando, con la disperazione in fondo all’anima.