I due sospetti nell’inchiesta per l’omicidio di Mireille Knoll sono adesso indagati per omicidio a sfondo antisemita. Lo apprende la radio France info da fonti giudiziarie. La donna, 85 anni, era sfuggita all’Olocausto e da 60 anni viveva in una casa popolare di Parigi, dove il suo corpo, ripetutamente pugnalato, è stato ritrovato carbonizzato.
L’intera Francia è nello sgomento. L’accaduto apre ferite dolorose per il Paese, rastrellato dai nazisti quando Mireille aveva soltanto 10 anni. Ai tempi era soltanto una bambina e riuscì a sfuggire grazie ad un passaporto brasiliano della madre. A 85 anni la donna, ebrea parigina, ha subito 11 coltellate prima che il suo corpo venisse bruciato insieme al suo appartamento, nell’XI arrondissement, al secondo piano di un palazzo di 10. Il decesso, però, sembra sia avvenuto a causa delle ferite.
Il presidente Emmanuel Macron esprime tutta la sua emozione per l’omicidio. “Esprimo la mia emozione davanti allo spaventoso crimine commesso contro la signora Knoll – ha twittato – ribadisco la mia determinazione assoluta a lottare contro l’antisemitismo”. E ancora in un tweet il portavoce del governo, Benjamin Griveaux: “Deve essere fatta luce in modo completo su questo crimine odioso”. Anche il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian e il presidente dei Républicains, Laurent Wauquiez, si sono espressi denunciando “l’ignobile assassinio“.
Ad un anno dall’assassinio di un’altra ebrea parigina, Saraj Halimi, la comunità ebraica è sconvolta e invita a partecipare a una “marcia bianca” in omaggio a Mireille Knoll mercoledì pomeriggio, a Parigi. I due sospetti, un uomo di 28 anni pregiudicato per furti e violenze sessuali e uno di 21 anni, pregiudicato per rapine, sono adesso indagati.